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Omicidio Fermo: all’arrivo dei vigili Emmanuel era ancora cosciente

I due agenti della polizia municipale avrebbero visto il nigeriano in piedi, in stato confusionale, poi udito un tonfo sordo quando è caduto a terra in coma.
A cura di D. F.
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All'omicidio di Emmanuel, il nigeriano ucciso a Fermo martedì scorso dal 38enne Amedeo Mancini, potrebbero aver assistito anche due agenti della polizia municipale: stando a quanto riporta il Corriere Adriatico, infatti, i due sono sopraggiunti in via XX settembre ed hanno visto l'immigrato molto agitato per la colluttazione appena avuta con l'italiano: quindi hanno udito un rumore sordo, probabilmente prodotto dal pugno sferrato da Mancini. Non è chiaro se il rumore sia stato quello del pugno oppure quello dell'uomo stramazzato a terra. Si tratta della testimonianza di due vigili raccolta in una relazione di servizio allegata agli atti dell’inchiesta. I due successivamente sono stati risentiti singolarmente.

Oltre ai due vigili urbani, tuttavia, alla scena hanno assistito altri quattro testimoni: due di loro, entrambe donne, sono considerati testi chiave poiché avrebbero assistito alla lite, raccontando la dinamica con precisione agli inquirenti e spiegando che a scagliare il palo della segnaletica stradale non è stato Mancini, bensì il nigeriano in risposta all'insulto dell'italiano. Nei giorni immediatamente successivi al delitto era parso, da indiscrezioni di stampa, che Chiniary avesse raccontato di aver subìto, da parte di Mancini, un'aggressione con un palo della segnaletica stradale. Circostanza che, precisiamo, non sappiamo se sia stata riferita in questo modo anche alla polizia. Sempre dalle testimonianze, non smentite, risulta che Chinary – vedova di Emmanuel – ha colpito con una scarpa (senza tacco) l'italiano dopo essere stata apostrofata come "scimmia africana".

Nell'ordinanza del Gip che ha stabilito la custodia cautelare nel carcere di Marino del Tronto per Amedeo Mancini, il giudice chiude la strada a ogni ipotesi di legittima difesa da parte dell'italiano, che dopo un primo scontro con Emmanuel "ha mimato a mò di sberleffo la mossa della scimmia o dell'orango tango". Mancini ha quindi sferrato il pugno mortake quando Emmanuel e sua moglie si stavano già allontanando. E dopo che il nigeriano è caduto a terra, il razzista fermano si è vantato in dialetto: "Come lo so' pjiato bene, lo so' allungato ("come l'ho preso bene, l'ho steso per terra").

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