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Omicidio Biancavilla, la moglie ha ucciso Alfio Longo. Trovate armi e droga in casa

Nella notte, nel corso di un pressante e articolato interrogatorio, la moglie di Alfio Longo avrebbe confessato l’atroce gesto: sarebbe stata lei a uccidere il coniuge, nella sua villetta di Biancavilla, perché “stanca di subire violenze”. In casa trovate anche armi e droga.
A cura di Fabio Giuffrida
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UPDATE ore 13.30 – All'interno della villetta di Biancavilla, dove ieri Enza Ingrassia avrebbe ucciso il marito Alfio Longo, i Carabinieri hanno trovato un vero e proprio arsenale di armi illegali ("quelle in dotazione alle forze di polizia, un fucile calibro 12") e sostanze stupefacenti. Un intero locale, nella mansarda, sarebbe stato adibito alla produzione di droga, nello specifico all'essiccazione di sostanze stupefacenti. Carabinieri e Procura hanno confermato che la donna – stando alla sua versione dei fatti – avrebbe subito "violenze di ogni genere" da parte del marito-padrone. "La sera prima aveva persino guardato un film nel quale una donna colpiva il marito con un coccio di bottiglia" ha specificato Alessandro Casarsa, comandante dei Carabinieri di Catania. "Il giorno prima il marito l'avrebbe percossa con lo stesso bastone con il quale lei lo ha ucciso l'indomani" hanno concluso. L'interrogatorio è proseguito per tutta la notte fino a quando, alle prime luci dell'alba, la donna ha confessato l'atroce gesto.

Clamoroso colpo di scena: sarebbe stata la moglie a uccidere il marito Alfio Longo nella sua villetta a Biancavilla, in contrada Crocefisso, in provincia di Catania. Inizialmente si era ipotizzato che due uomini – italiani – fossero entrati, nella notte, nell'abitazione dei Longo, immobilizzando il marito e colpendolo ripetutamente con un bastone al punto da cagionarne la morte. Una versione che, forse, non ha convinto gli inquirenti: alcune ore fa, infatti, nel corso di un lungo interrogatorio, la donna avrebbe confessato l'atroce gesto, l'uccisione del marito, elettricista in pensione. "L'hanno massacrato" aveva detto il fratello della vittima a Fanpage.it; "Qui non è mai successo niente, da 27 anni abitiamo a Biancavilla e una cosa simile non era mai accaduta. La famiglia Longo risiedeva qui non solo in estate ma anche in inverno" ci avevano confessato alcuni vicini di casa.

Lunedì l'autopsia ad Alfio Longo

La donna – secondo le prime ricostruzioni – avrebbe allertato i vicini affinché chiamassero subito i soccorsi: quindi, stando così le cose, si sarebbe trattato soltanto di una messinscena. "La signora ci ha chiamati alle 5 meno un quarto ma di certo non potevamo immaginare che in quella casa ci fosse un morto" avevano aggiunto i vicini di casa a Fanpage.it. Alcuni dubbi erano emersi fin da subito: come mai i cani non avevano abbaiato? Perché i rapinatori avevano chiesto alla donna di legare il marito nel letto?

Lunedì verrà fatta l'autopsia al corpo di Alfio Longo che – nella giornata di ieri – è stato portato all'obitorio del Garibaldi vecchio di Catania, come vi abbiamo documentato ieri. Intanto la moglie – che lo avrebbe ucciso perché "stanca di subire violenze" – è stata fermata dai Carabinieri di Catania su provvedimento emesso dal procuratore Michelangelo Patanè.

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