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Omicidio Alpi, il somalo condannato: “Voglio sapere chi ha pagato Gelle per incastrarmi”

Dopo 16 anni in cella per l’omicidio dei giornalisti di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Hashi Omar Hassan affronta il processo di revisione dopo che il super testimone che lo inchiodò ha dichiarato alla procura di Roma di aver detto il falso, dietro compenso.
A cura di Antonio Palma
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Dopo sedici anni in carcere a seguito della condanna a 26 anni per l'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due inviati del Tg3 assassinati a Mogadiscio il 20 marzo del 1994, per Hashi Omar Hassan sono giorni cruciali per chiarire definitivamente la sua posizione sul caso.  Per il somalo, unico condannato per il duplice omicidio, si è aperto infatti il processo di revisione a suo carico dove saranno riascoltati testimoni e rivisti gli atti dei quattro processi che ala fine lo hanno visto condannato. A differenza dei precedenti procedimenti, sul tavolo dei giudici del Tribunale di Perugia ora però ci sono le dichiarazioni del super testimone Ahmed Ali Rage, alias Gelle, che nei giorni scorsi ha riferito davanti ai magistrati dalla procura di Roma che Hassan è innocente e che lui fu pagato per accusarlo.

"Il mio accusatore, Gelle, la verità l'ha detta sin dall'inizio. Il giorno stesso della mia condanna in primo grado telefonò ad un giornalista della Bbc in lingua somala. Disse che non avevo nulla a che fare con il commando di killer. Che non ero neanche sul luogo dell'agguato. E che era stato pagato per indicarmi come uno dei responsabili del duplice omicidio" ha raccontato l'imputato a Repubblica , aggiungendo: "Forse non gli hanno creduto. Adesso però Gelle, da quello che mi risulta, l'ha ripetuto ai giudici della procura di Roma che sono andati in Inghilterra per una rogatoria".

"Se dovessi incontrare il mio accusatore gli chiederei chi l'ha pagato per raccontare questa enorme bugia", ha dichiarato Hassan, ricordando: "Gelle sostiene di essere stato pagato dall'ambasciatore Cassini e da ‘Washington', il diplomatico somalo-tedesco che aveva rintracciato me e altri 10 somali, quelli poi venuti in Italia per le violenze subite dai soldati italiani inquadrati nell'Unisom". "Non so chi sono i killer di Ilaria alpi e Miran Hrovatin. Magari lo sa chi ha pagato il mio accusatore. È la stessa persona che sa perché sono stati uccisi", ha proseguito Hassan, concludendo: "Tutti dicevano che l'agguato era stato fatto per mettere a tacere due giornalisti che avevano scoperto qualcosa di grosso, di compromettente. Nel 1994 in Somalia non si ammazzava una donna. Mai. Se l'hanno fatto vuol dire che doveva morire".

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