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Ndrangheta, preso a Vibo Valentia il boss latitante Antonino Accorinti

Dopo una latitanza di 6 giorni, i carabinieri del Vibonese hanno arrestato il presunto boss della ‘ndrangheta di 60 anni, a capo dell’omonimo clan. Si nascondeva a Briatico con moglie e figli in una casa che era nella sua disponibilità.
A cura di Biagio Chiariello
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I carabinieri di Vibo Valentia hanno arrestato questo pomeriggio il presunto boss Nino Accorinti, 60 anni, a capo dell'omonimo clan di Briatico. Era latitante dal 20 aprile scorso, giorno in cui era sfuggito alla cattura nell’ambito dell’operazione “Costa pulita” disposta dalla Dda di Catanzaro, durante la quale ventidue persone erano finite in manette. Lui era la 23esima, accusata di associazione di stampo mafioso, estorsione ed altro, il tutto con l'aggravante delle modalità mafiose.

Antonino Accorinti, al quale è stato notificato il provvedimento di fermo emesso dalla Dda nelle persone del pm Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni, è ritenuto vicino ad un ramo che fa capo ai boss Michele Cosmo Mancuso e Pantaleone Mancuso, alias "Scarpuni”. I Mancuso sono tra le più note e influenti cosce di ‘ndrangheta, con importanti diramazioni nel nord Italia e all'estero.

Accorinti, nato nel 1956, inizia come pescatore. E’ questa la sua professione originaria: poi si dà alla politica. A cavallo tra la fine degli anni ’80 e ’90 completa la sua scalata al Comune di Briatico andando a ricoprire il ruolo di vice sindaco in quota Psi (partito socialista italiano).

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