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Normandia, il secondo killer era braccato da giorni: polemiche sulla sicurezza in Francia

Anche il secondo attentatore nella chiesa era schedato dalle autorità francesi come persona a rischio radicalizzazione. Secondo i media locali addirittura da giorni era ricercato dopo una informativa dai Servizi di un altro Paese che parlava di un possibile attentato.
A cura di Antonio Palma
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È polemica sul lavoro delle agenzie di sicurezza in Francia dopo quanto avvenuto nella chiesa di Saint Etienne du Rouvary, nei pressi di Rouen, dove due ragazzi hanno preso in ostaggio i fedeli durante la messa e sgozzato il sacerdote, l'86enne padre Jacques Hamel. Secondo quanto rivelano i giornali locali, infatti, non solo il diciannovenne Adel Kermiche, ma anche l'altro attentatore era schedato con la lettera "S", come tutti i sospetti terroristi ed era addirittura ricercato dalle forze dell'ordine. Si tratta di Abdel Malik Nabil Petitjean, classe 1996, residente con la famiglia Aix-les-Bains, in Savoia, dall'altra parte della Francia. Proprio da lì sarebbe partito nei giorni scorsi in direzione di Saint Etienne du Rouvray, dove sarebbe stato ospitato da Adel Kermiche in vista dell'assalto in chiesa.

I due sono comparsi ieri in un video, preparato prima dell'assalto e diffuso online dall’agenzia Amaq, legata all’Isis, in cui giurano fedeltà al Califfato. Quello che parla con una giacca mimetica è Adel mentre al suo fianco in silenzio c'è Abdel. Di quest'ultimo per ore si è saputo poco anche perché durante la sparatoria con la polizia è rimasto sfigurato e si è dovuto attendere l'esame del dna. La svolta durante la perquisizione in casa di Kermiche dove gli inquirenti francesi hanno trovato i suoi documenti di identità. Solo così si è scoperto che si trattava di un giovane che viveva con la madre e una sorella nel sud della Francia, a circa settecento chilometri di distanza. Il ragazzo non aveva condanne o precedenti ma sarebbe stato schedato per aver tentato di andare per due volte in Siria.

Non solo, secondo quanto rivelano i media locali, solo dopo l'attentato gli agenti avrebbero scoperto che si trattava dello stesso uomo segnalato alcuni giorni prima dai Servizi di un altro Paese. L'informativa sarebbe stata composta solo da una foto e l'indicazione di un possibile attentato ma la sua identità sarebbe emersa solo dopo l'assalto in chiesa. Una circostanza che ha scatenato nuove polemiche sulla sicurezza in Francia. In molti hanno chiesto maggiori controlli per le strutture religiose, ma il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha ricordato che sono già diecimila i militari impegnati a presidiare il territorio.

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