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Nizza, prima della strage il killer inviò foto al fratello tra la folla della Promenade

La polizia ha arrestato un uomo e una donna ritenuti legati all’attentatore. Altre cinque persone sono già in stato di fermo per il massacro sulla Promenade della città francese, tra cui l’ex moglie di Mohamed Lahouaiej-Bouhlel. Rintracciati altri italiani.
A cura di Susanna Picone
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Si continua a indagare sulla strage di Nizza del 14 luglio. Le autorità francesi, secondo quanto riferisce il canale Bfm, hanno arrestato altre due persone – un uomo e una donna – in relazione al massacro del camion sulla Promenade des Anglais costato la vita a 84 persone. Il numero dei sospetti finiti in manette dopo l’attacco nella città francese sale quindi a sette. Le altre cinque persone coinvolte tra cui anche l’ex moglie di Mohamed Lahouaiej Bouhlel – l’uomo alla guida del camion bianco – restano in stato di arresto. Il ministro Cazeneuve ha annunciato che verrà rafforzata la presenza delle forze di sicurezza in tutto il Paese e ha chiesto a tutti i patrioti di unirsi alla riserva operativa di gendarmeria e polizia. “È nostra intenzione potenziare la presenza delle forze di sicurezza in tutto il paese, in conformità con le istruzioni del presidente Hollande”, ha detto il ministro al termine di una riunione del Consiglio di Sicurezza e Difesa.

Il fratello del killer, Jabeur, ha raccontato alla tv francese M6 che Bouhlel gli avrebbe mandato una foto che lo ritraeva in mezzo alla folla in festa del 14 luglio a Nizza poco prima di prendere il camion e lanciarsi sulla folla. "Sembrava molto contento – ha dichiarato Jabeur – Ha detto che era a Nizza con i suoi amici europei per celebrare la festa nazionale".

Killer mandò messaggio: "Invia più armi" – Fonti vicine all’inchiesta citate da BFM TV sostengono che poco prima dell’attacco del 14 luglio a Nizza il killer avrebbe mandato un sms dal suo cellulare scrivendo “invia più armi”. Mohamed Lahouaiej-Bouhlel avrebbe anche effettuato un sopralluogo sulla Promenade des Anglais nei giorni prima della strage, il 12 e 13 luglio: è quanto riferiscono fonti vicine all'inchiesta citate da Europe 1. L'autista killer è stato individuato grazie alle telecamere della videosorveglianza. “È possibile vederlo al volante del camion mentre osserva i luoghi molto attentamente”, ha spiegato la radio.

Le due persone fermate questa mattina, stando a quanto riferisce iTele, sarebbero due albanesi che avrebbero aiutato l'autore della strage sul lungomare a procurarsi la pistola calibro 7,65 trovata nel camion. Secondo l'emittente, Bouhlel non entrò in contatto diretto con la coppia, ma ottenne la pistola da un "intermediario". Questa persona figura tra le altre quattro persone fermate e sarebbe il destinatario dell'sms inviato dal tunisino 18 minuti prima di cominciare il massacro.

La strage preparata con 10 giorni d'anticipo – Secondo il quotidiano Le Figarò Bouhlel aveva preparato la strage di Nizza con almeno 10 giorni di anticipo. Il 4 luglio avrebbe prenotato il camion frigo usato nel massacro e poi l'11 è andato a ritirarlo a Saint-Laurent-du-Var, vicino Nizza. Avrebbe dovuto restituirlo il 13. Nei due giorni successivi al ritiro, Bouhlel si sarebbe recato alla promenade des Anglais per fare alcuni sopralluoghi. Secondo i media locali ci sarebbero immagini riprese da telecamere di videosorveglianza che mostrano Bouhlel al volante del camion mentre si aggira osservando i luoghi della strage.

I dubbi sulla rivendicazione dell'Isis – Per quanto riguarda la rivendicazione dell’Isis dell’attentato gli inquirenti francesi continuano ad avere dei dubbi. Il sedicente Stato islamico ha rivendicato l'azione di Bouhlel, chiamandolo “soldato”, un soldato solitario e autonomo che ha agito per conto suo. La rivendicazione è giunta attraverso Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato: “L'autore dell'operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico”. Ma secondo le autorità francesi l’uomo non avrebbe avuto legami noti con i terroristi. Anche le persone che lo conoscevano escludono in gran parte questa tesi. “Non l'ho mai sentito parlare di estremismo, non posso credere che fosse un membro dell'Is”, ha detto ad esempio una persona che era stata suo vicino di casa.

Rintracciati altri italiani – Si sta riducendo la lista degli italiani ancora dispersi dopo l'attentato a Nizza. È quanto l'Ansa ha appreso dall'Unità di crisi della Farnesina che è stata attivata nella città francese. Non sono stati aggiunti ulteriori dettagli. Ieri sera erano ancora una ventina gli italiani di cui non si avevano notizie.

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