Nel mondo 50 milioni di bambini sono in fuga da guerre, povertà e violenze
Ventotto milioni di bambini nel mondo sono stati costretti a lasciare le loro case in seguito a conflitti bellici. Lo rende noto un dossier diffuso dall'Unicef, secondo il quale le guerre hanno causato dieci milioni di minori rifugiati all'estero e altri 17 di sfollati all'interno dei paesi d'origine. Numeri da capogiro che salgono a 50 milioni se si considerano anche i bambini in fuga dalla povertà e dalle violenze delle bande criminali.
Lo studio è stato pubblicato a 12 giorni di distanza dal summit dell'Onu sulle migrazioni, che si terrà il prossimo 19 settembre, ed esorta tutti i paesi del mondo a considerare come una massima priorità l'accoglienza ai minori, in quanto soggetti particolarmente vulnerabili a violenza e sfruttamento. I minori, spiega ancora l'Unicef, rappresentano circa la metà dei rifugiati che hanno chiesto protezione internazionale nel 2015. Il 45% dei giovani con meno di 18 anni rifugiati proviene da Siria e Afghanistan. L'agenzia delle Nazioni Unite deputata alla tutela dell'infanzia denuncia inoltre come fra i rifugiati il numero di minori non accompagnati sia triplicato fra il 2014 e il 2015, raggiungendo il numero di 100mila l'anno scorso. Questi minori hanno presentato richiesta di asilo in 78 Paesi nel 2015.
Sempre secondo lo studio condotto dall'Unicef i bambini fuggiti dalle loro case sovente sono vittime di xenofobia e razzismo ed hanno una probabilità cinque volte maggiore rispetto ai coetanei di non frequentare più le scuole. "Quale sarà il prezzo che dovremo tutti pagare per non aver fornito a questi giovani le opportunità di istruzione e di una infanzia normale?", si chiede Anthony Lake, direttore esecutivo dell'Unicef. Il rapporto, in conclusione, chiede ai governi non solo di sostenere l'istruzione dei minori in fuga ma anche la loro salute. Soprattutto, però, chiede che vengano costruite le condizioni affinché più nessun bambino sia costretto a fuggire dal proprio paese per guerre, violenze e povertà.