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‘Ndrangheta in Umbria: 61 arresti e sequestri per 30 milioni

Maxi operazione dei Ros dei carabinieri contro un gruppo criminale che si era infiltrato nell’economia locale ma con saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine.
A cura di Antonio Palma
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Le cosche della `ndrangheta calabrese avevano messo le mani anche sul tessuto economico e imprenditoriale dell'Umbria. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Ros che questa mattina in un maxi blitz nella regione e in altre zone d'Italia hanno arrestato 61 persone e sequestrato beni per oltre 30 milioni di euro. Gli arrestati devono rispondere a vario titolo delle accuse di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, traffico di stupefacenti, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, danneggiamento, e sfruttamento della prostituzione. L'operazione dei militari dell'arma arriva al termine di una lunga e complessa indagine coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Perugia.

"Diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale"

Come spiegano le ordinanze di arresto, nel mirino degli investigatori in particolare un sodalizio criminale radicato nella regione, con "diffuse infiltrazioni nel tessuto economico locale" e "saldi collegamenti" con le cosche calabresi di origine. L'inchiesta, spiegano sempre gli investigatori, "ha documentato le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile, anche mediante incendi e intimidazioni con finalità estorsive". Contemporaneamente agli arresti i carabinieri hanno eseguito anche diverse ordinanze di sequestro di beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati e ritenuti provento dei reati.

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