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Muore a 17 anni dopo una serie di starnuti

Sei starnuti in rapida successione hanno causato un’emorragia cerebrale ad un giovane diciassettenne sano. Si tratta di un caso estremamente raro che in questo caso, purtroppo, ha fatto una vittima.
A cura di Redazione
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Una serie di starnuti, poi in rapida successione un mal di testa crescente, vomito e infine la corsa in ospedale. Liam Andrews, giovane diciassettenne inglese, è morto quattro giorni dopo in ospedale. L'evento, accaduto circa nove mesi fa ma riportato solo in questi giorni dalla stampa d'Oltremanica, è stato raccontato dalla madre trentacinquenne Suzanne. Dopo sei starnuti il giovane è andato dalla madre, ma – racconta la donna – "all'inizio ho pensato che non fosse nulla di serio e che sarebbe bastato un po' di paracetamolo. Poi ha preso subito a stare male". Liam ha iniziato a gridare "mi fa male la testa, mi fa la testa", ha cominciato ad andare avanti e indietro per la stanza, i suoi occhi si muovevano febbrilmente. "Non poteva controllare le sue mani – riferisce ancora la madre – gli ho dato un bicchiere d'acqua, ma lo ha riversato su se stesso dato che era incredibilmente caldo. Era molto caldo, non si poteva toccare". Poi l'ambulanza che è arrivata in poco tempo e ha trasportato il giovane all'Ospedale dell'Università di North Tees e, successivamente, alla struttura del James Cook University a Middlesbrough. I medici hanno provato a rimuovere il grumo di sangue dell'emorragia cerebrale causata probabilmente dalla pressione alzata dagli starnuti, ma è stato tutto impossibile.

Il giovane è morto dopo quattro giorni di ricovero. La madre, incredula, ha riferito che non avrebbe mai immaginato che "qualcosa di così semplice come un paio di starnuti potesse uccidere un ragazzo sano. Non c'era nulla che potesse indicare che qualcosa di simile sarebbe mai accaduto. Non ci potevo credere. Ho chiesto un post mortem specializzato per capire le cause". Ed invece "poteva accadere in qualsiasi momento. Sono solo grata che io ero lì per potergli dare una mano e che quindi non era solo", conclude ancora Suzanne. Dopo la sua morte, cuore, fegato, pancreas e reni di Liam sono stati donati per salvare la vita di altre sei persone. Lo stesso giovane, parlando con la madre sei mese prima del tragico evento, aveva confidato che avrebbe donato volentieri i propri organi: "Liam era molto sensibile e affettuoso – riconosce la madre – era un vero personaggio. Si potevano avere conversazioni mature con lui, ma era ancora giovane e gli piaceva anche mettersi nei guai".

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