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Movimento 5 Stelle, senatori dissidenti attaccano Messora. Rischio scissione?

Tra il blogger e responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle e alcuni senatori numerose e-mail dai toni durissimi. Messora accusato anche di guadagnare troppo: “Sei fuori dal codice di comportamento”.
A cura di Davide Falcioni
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Il quotidiano La Stampa ha raccontato un retroscena che farebbe luce su quanto sta accadendo in seno al Movimento 5 Stelle, che secondo il giornale torinese sarebbe a vero e proprio rischio "scissione subito dopo il V-Day". L'episodio riportato è questo: un senatore mostra un "velenoso carteggio" tra alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle e Claudio Messora, responsabile della Comunicazione al Senato. L'oggetto della discussione è la nuova piattaforma web, strumento sul quale caricare le proposte di legge dei deputati e senatori ma che Messora considera "poco più di un forum, un mezzo da perfezionare, comunque il primo passo verso una rivoluzione". A chi gli contesta che in questo modo Casaleggio parcellizza la partecipazione degli elettori e controlla direttamente gli interventi sul blog, il Capo della Comunicazione replica: "Le persone di cui voi senatori portate la voce sono (come in ogni partito) i comparabili ai tesserati. La democrazia diretta la fai con chi decide di partecipare attivamente".

Ed è qui che scoppia il caso, perché come è noto il Movimento 5 Stelle rivendica di essere differente da un partito. Ed è qui che lo scontro prende forma: "Questa è l’idea di democrazia diretta a cui pensano Grillo, Casaleggio e il loro caporale sul campo a spese degli italiani", si lamenta il senatore, mostrando la mail di una collega che spiega. "Quanti sono gli attivisti certificati? Circa 400.000. Quanto sono gli elettori M5S? Circa 9 milioni. Quanti sono i cittadini interessati dalle leggi proposte e approvate? Oltre 60 milioni". In sostanza i "dissidenti" chiedono: siamo un Movimento orizzontale o verticale? Immediata la risposta di Messora: "XXX ti rendi conto che i dati sugli attivisti certificati risiedono sui server della Casaleggio? Se non usi la piattaforma integrata come credi che una vostra proposta possa trovare legittimazione?".)

Ma non è tutto, perché anche la decisione di mostrare in streaming solo parte delle riunioni non convince molti: "La diretta è Comunicazione, impatta sull’immagine complessiva del Movimento, dunque ricade sotto la giurisdizione non dell’assemblea, ma di Grillo /Casaleggio. Qui rappresentati da me", scrive Messora. Per questo una senatrice si ribella. "ALT!!! Leggo cose inaccettabili. GIURISDIZIONE? Claudio sei sicuro di conoscere il significato dei termini che usi? Se sì, mi giunge nuova la notizia di avere una giurisdizione da parte di Grillo (Casaleggio?) o di chiunque su quello che facciamo". Ma non mancano altre accuse a Messora: "Claudio, del tuo trattamento economico e del tuo comportamento parleremo con Casaleggio, complice di tutto ciò". E un altro: "Ne parleremo anche con gli attivisti, che già si sono accorti delle ingenti spese del gruppo per il tuo alloggio, oltre che della tua diaria e del tuo compenso fuori dal codice di comportamento". Ma Messora non ci sta e contrattacca. "Io non ho nulla che non sia trasparente (allega il link con la busta paga), gli attivisti invece si sono accorti dei 1800 euro in un mese e mezzo per abbigliamento e lavanderia e dei 1950 euro di abbigliamento e spese per la campagna elettorale".

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