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Mosca continua raid contro Isis in Siria. Assad: “Occidente spara e accoglie profughi”

L’aviazione russa ha dichiarato di aver compiuto 20 raid contro i jihadisti in Siria nelle ultime 24 ore, distruggendo 10 obiettivi. Intanto il presidente siriano alla tv iraniana Khabar: “I maggiori leader terroristi in Siria e Iraq sono europei”.
A cura di Biagio Chiariello
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Mentre i raid russi continuano senza sosta sulle postazioni dell’Isis in Siria, il presidente Bashar al Assad, intervistato dalla tv iraniana Khabar, si dice “pronto a lasciare, se questa fosse la soluzione più giusta”. "La coalizione formata da Russia, Siria, Iran e Iraq deve vincere o la regione sarà distrutta – ha aggiunto -. La nostra priorità è impedire che altri Paesi cadano sotto l'egemonia occidentale" perché "Il terrorismo – ha sottolineato – è il nuovo strumento usato dall'Occidente per soggiogare la regione". "L'Occidente spara ai rifugiati siriani con una mano e con l'altra dà loro da mangiare", dice il presidente siriano.

Assad contro l'Occidente

Quindi Assad punta il dito contro "i raid della Coalizione" internazionale guidata dagli Usa, perché "in Siria e Iraq sono stati controproducenti” visto che “hanno permesso al terrorismo di diffondersi". E quando parla di "terrorismo", il presidente siriano non solo si riferisce solo allo Stato Islamico o al Fronte al Nusra, ma anche all'azione dell'Esercito Libero siriano che cerca di abbatterlo. A cui Assad rivolge il suo invito: "Quanti hanno commesso atti di terrorismo dovrebbero deporre le armi e sottoporsi al giudizio delle leggi dello Stato”.  E a chi parla di processo politico di transizione, Assad fa sapere che "ogni discorso sul sistema di Stato e sulle autorità del Paese è un affare interno della Siria", pur riconoscendo che "se la soluzione dovesse essere il mio uscire di scena, non esiterò a farlo".

Russia attacca postazioni Isis in Siria

Come detto Mosca sta continuando la propria campagna bellica in Siria, in particolare nelle province di Homs e Hama. Il ministero della Difesa russo specifica che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 20 raid e distrutti 10 obiettivi, tra cui un deposito di armi nei sobborghi di Al-Tabqa, nella provincia settentrionale siriana di di Al-Raqqa, roccaforte dei miliziani fedeli al Califfato. E si segnalano nuove vittime civili, tra cui due bambini. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui le esplosioni hanno colpito Al Gayar e Sharshuh, uccidendo un civile e ferendone diversi. Contro la campagna di bombardamenti della Russia in Siria si sono schierati il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, convinto che Mosca stia commettendo un “grave errore”, e il premier britannico David Cameron, secondo cui la decisione della Russia di intervenire militarmente in Siria è uno “sbaglio tremendo” e “renderà la regione più instabile”.

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