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Montebelluna: azionista si barrica nella filiale di Veneto Banca e tenta il suicidio

Allarme in mattinata nella filiale di piazza dall’Armi. Il correntista, che avrebbe visto andare in fumo almeno 2 milioni di euro dei propri risparmi, è stato poi portato in ospedale. Con lui c’era la sorella, che avrebbe minacciato di suicidarsi iniettandosi una fiala di insulina.
A cura di Biagio Chiariello
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Paura e tensione alla sede di Veneto Banca di Montebelluna, in provincia di Treviso. Un uomo di 61 anni, Claudio Fagan, si è barricato nella sede della filiale locale pretendendo di parlare con il direttore, con cui ha avuto un violento alterco, minacciando poi di suicidarsi. L'uomo aveva già tentato il suicidio nello stesso modo un anno fa. Con lui stamane c'era la sorella che, prima dell'intervento risolutivo dei carabinieri, ha minacciato di suicidarsi iniettandosi una fiala di insulina. La donna è stata colta da un malore, giudicato non grave dai medici che l'hanno assistita.

I fatti sono avvenuti questa mattina, lunedì 26 giugno, quando l’uomo, dirigente di una casa farmaceutica fallita, correntista e azionista della stesso Veneto Banca, è entrato nella filiale storica di piazza Dall'Armi con l'intenzione di parlare coi vertici della Banca per "riavere i suoi soldi". Molto probabilmente le notizie avute non devono essere state molto soddisfacenti se è vero che la sua reazione è stata quella di un uomo disperato: sono stati i dipendenti a dare l’allarme. Immediato l’intervento delle forze dell'ordine. Sul posto anche un'ambulanza del Suem. I carabinieri hanno poi tentato di calmare l’uomo e poi l’hanno trasportato in ospedale. Sono in corso accertamenti sull’accaduto da parte degli stessi carabinieri: sembra che il correntista abbia perso almeno due milioni di euro di risparmi a causa delle note difficoltà della banca. Sul posto sono giunte diverse gazzelle dei carabinieri. Presenti anche il sindaco Marzio Favero e il comandante di compagnia, Sabatino Piscitello.

“È un dramma umano che va capito ed interpretato”, ha commentato il sindaco Favero. “Ricordiamoci – ha detto – che la ‘good bank' e' resa possibile grazie alle risorse di decine di migliaia di soci che nulla hanno a che vedere con i pochi responsabili della dissipazione del patrimonio”.

Nel 2016 Fagan aveva spiegato "la mia famiglia, non ha più nulla". "Prima dello scossone – si legge sulla Tribuna di Treviso – Fagan e alcuni suoi parenti detenevano azioni per due milioni di euro. Azioni che ora non valgono quasi più nulla". D'un tratto l'uomo aveva "estratto una siringa di insulina (l'uomo è insulino-dipendente), dicendo che l'avrebbe fatta finita". Dopo una estenuunte trattativa con i carabinieri, aveva desistito dal suo tragico intento.
Sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per avere supporto e aiuto psicologico:
Telefono Amico 199.284.284
Telefono Azzurro 1.96.96
Progetto InOltre 800.334.343
De Leo Fund 800.168.768

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