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Meno reati ma carceri (ancora) sovraffollate: ecco il rapporto di Antigone

Meno detenuti e reati, carceri comunque sovraffollate e costose: l’undicesimo rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione mostra un quadro non confortante deli nostri istituti di pena.
A cura di Redazione
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Sovraffollamento al 100,8 per cento: le nostre carceri sono ancora lontane dal concetto di dignità. Il rapporto annuale dell'associazione Antigone sullo stato degli istituti di pena quest'anno è intitolato "Oltre i tre metri quadri". C'è un calo, infatti, di detenuti e di reati: al 28 febbraio scorso erano 53.982, di cui il 32 per cento stranieri. Nel 2013, invece, il picco: 62.536 detenuti. Un calo di 8.554 persone ristrette, dovuto in parte alle misure prese dal governo per non incappare nuovamente nelle sanzioni europee per violazione dei diritti umani. Ma non basta: questo calo, sottolinea Antigone, "non è servito a risolvere completamente il problema del sovraffollamento perché i posti regolamentari in tutte le carceri del Paese sono 49.943 secondo il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap). Il tasso di affollamento si aggira quindi intorno al 100,8%, ovvero 108 detenuti ogni 100 posti letto". E questo non tiene conto delle situazioni transitorie come i reparti chiusi per ristrutturazioni o manutenzione, che comportano un aumento temporaneo del tasso di sovraffollamento calcolato dall'associazione al 118 per cento.

Il sovraffollamento resta,  ma secondo i dati raccolti l’Italia è tra i Paesi più sicuri al mondo con un tasso di 0,9 omicidi ogni 100mila abitanti, addirittura al di sotto della media Ue. Gli omicidi in Italia sono diminuiti dell'11,7 per cento, le rapine del 13 per cento, e i furti dell'1,5 per cento.  E' però ancora alto il numero di detenuti in carcere senza una condanna definitiva: il 34,8 per cento. Un detenuto su tre è in attesa di giudizio.

Nelle carceri italiane, poi, si continua a morire: sono stati 9 i suicidi dall'inizio dell'anno e 44 i detenuti che si sono tolti la vita nel corso del 2014. Numeri, anche questi, superiori alla media europea.

Altro capitolo spinoso, quello sui costi. Un esempio: sono duemila circa i braccialetti elettronici in uso oggi. Il loro noleggio costa 2,4 milioni di euro, la movimentazione logistica dei braccialetti 2,9 milioni, la centrale operativa, le reti di trasmissione e le segnalazioni 3,7 milioni.

Per quanto riguarda il carcere duro, il numero di sottoposti al 41 bis è pari a 725 persone e, secondo quanto dichiarato dall'amministrazione penitenziaria, sarebbero 14 i detenuti accusati o condannati per terrorismo internazionale jihadista.

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