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Marò, India apre spiraglio: “Tribunale stabilisca garanzie che Girone tornerà”

Al termine di due giorni di botta e risposta tra Italia e India, nelle udienze davanti al Tribunale dell’Aja, si intravede uno spiraglio per il marò Salvatore Girone, che da quattro anni si trova in libertà vigilata a New Delhi.
A cura di Susanna Picone
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L'India necessita dell'assicurazione che in caso venga riconosciuta la giurisdizione indiana sul caso dei due marò italiani accusati dell’omicidio di due pescatori nel Kerala sia garantita la presenza di Salvatore Girone a Delhi per un eventuale processo a suo carico. “Il Tribunale arbitrale stabilisca le garanzie” in tal senso, ha detto l'agente del governo indiano, Neeru Chadha, al termine della seconda giornata di udienza all'Aja rispondendo a una domanda dei giudici che hanno chiesto “cosa sarebbe accettabile per l'India”. In ogni caso, nella dichiarazione finale, Chadha ha ribadito la posizione indiana e cioè che il Paese “chiede al Tribunale di respingere la richiesta di misure provvisorie avanzate dall'Italia e che non ne siano prescritte di nuove riguardo a questo caso”.

La seconda giornata di udienza – Nella seconda giornata di udienza al Tribunale arbitrale dell'Aja sulla richiesta di misure provvisorie a tutela del marò Salvatore Girone la replica dell’Italia è durata solo 45 minuti. Brevemente l’agente del governo italiano, Francesco Azzarello, ha ringraziato il Tribunale e l'agente indiano, per poi ribadire la richiesta di far rientrare il marò in Italia per tutto il tempo della procedura arbitrale sulla giurisdizione “sotto la responsabilità delle autorità italiane”. In aula l'avvocato del team legale italiano, Sir Daniel Bethlehem, ha sottolineato che nell'udienza precedente l'India non ha replicato a nessuno degli elementi esposti dall'Italia: “Non abbiamo sentito nulla di nuovo rispetto a quanto contenuto nelle Osservazioni scritte indiane. Immaginiamo che la nostra frustrazione sia stata condivisa da questo Tribunale”. L’avvocato ha continuato dicendo che per questo “non volevamo venire qui stamani e ripetere semplicemente quello che abbiamo detto ieri”.

La decisione su Girone non arriverà prima di un mese – “La vostra decisione sulla richiesta italiana – ha detto ancora il legale rivolgendosi ai giudici – si riduce a una questione essenziale, tutto il resto è contorno: questo Tribunale considera affidabile, di fatto e di diritto, l'impegno dell'Italia a restituire Girone all'India, se questo fosse richiesto dalla decisione del Tribunale stesso? Se sì, le misure provvisorie che l'Italia richiede sono sia appropriate che necessarie”. La decisione su Girone non arriverà prima di un mese. Per quanto riguarda Latorre, al momento il marò resta in Italia con un permesso concesso per motivi di salute dalla Corte Suprema indiana.

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