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Marea Nera in Sardegna: l’evento su Facebook “Accendi i riflettori sull’Asinara”

E’ stato lanciato un appello su Facebook, mirato a sensibilizzare l’opinione pubblica e i media su quanto accaduto a Porto Torres: la marea nera in Sardegna raccontata attraverso le testimonianze oculari di chi ha registrato con foto e video le conseguenze dell’incidente ambientale.
A cura di danila mancini
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olio combustibile sulle rocce

La Sardegna minacciata da una macchia nera, olio combustibile sversato in mare l'11 gennaio scorso attraverso una piccola lacerazione in un tubo che collegava la nave cisterna Esmeralda ai depositi della centrale termoelettrica E.On di Porto Torres. Sono 50mila i litri di olio combustibile finiti in mare, di fronte ai quali è risultato, e risulta, incomprensibile il silenzio dei media.

Il 26 gennaio scorso, il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha riferito alla Camera sull'incidente avvenuto in Sardegna, non riconoscendolo come emergenza nazionale. Sempre la Prestigiacomo, il 3 febbraio, in una informativa in commissione Ambiente a Palazzo Madama, ha definito lo sversamento nelle acque sarde sostanzialmente risolto. Eppure a molti non sembra affatto così: c'è chi crede che i danni ambientali siano stati sottovalutati, come anche l'importanza di sensibilizzare opinione pubblica e media affinché incidenti simili non accadano più. L'intervento del Ministro Prestigiacomo sulla marea nera in Sardegna, ha sollevato non poche rimostranze da parte del popolo della rete, convinto della necessità di attirare la giusta attenzione sull'incidente perché l'olio combustibile si è esteso da Porto Torres a Gallura, una delle zone più belle dell'isola sarda.

Per dimostrarlo, molti cittadini, quali testimoni oculari dello stato attuale dei fatti, hanno pubblicato su forum, blog e social network le immagini che attestano in quali condizioni versano le loro incantevoli spiagge: foto e video confermano che molte spiagge sono ancora segnate dal passaggio del catrame, attaccato agli scogli, raggrumato in bacini di acqua salata, che dovrebbero solo ospitare la fauna e la flora marina.

incidente ambientale in sardegna

Piccole meduse in un mare di catrame (Santa Teresa di Gallura)

"Attualmente dal mare non arriva più catrame e, secondo le analisi diffuse dalla Capitaneria di Porto, non ci sono stati depositi sui fondali né inquinamento della fauna ittica. Si sono però registrati dei forti ritardi nella gestione dell’emergenza fra gli enti locali. L’organismo di coordinamento per gli interventi in corso è stato formato solo tre settimane dopo l’incidente e ciò non ha permesso di essere immediatamente operativi per affrontare al meglio la situazione. Allo stesso modo è inaccettabile che nel 2011 un incidente di natura così banale possa rischiare di creare un disastro ambientale", ha dichiarato Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna, a ilfattoquotidiano.

Eppure le polemiche faticano a placarsi, molte riguardanti anche le operazioni di bonifica eseguite dalle ditte specializzate per conto della E.On.: gli scogli sarebbero stati ripuliti a colpi di scalpello, mentre quintali di sabbia prelevati dalle spiagge e lavati senza che sia stata effettuata un'apposita differenziazione, che possa permettere di ricollocarla successivamente nei lidi di origine.

E così, per difendere la loro terra che invece credevano di tutti, un gruppo di cittadini sardi ha lanciato un appello su Facebook, che invita a spegnere la luce, venerdì 18 febbraio alle 20.00, per dieci minuti: "E-Off: spegni la luce, accendi i riflettori sul golfo dell’Asinara".

Basterà a risvegliare le coscienze?

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