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Maradona perseguitato dal fisco: “Tentato da gesti estremi”, poi la smentita

Il campione argentino Diego Armando Maradona esprime solidarietà alle vittime della crisi e alle famiglie di chi si suicida, confessando di essere stato egli stesso perseguitato dal “sistema Equitalia” al punto da rischiare di compiere “gesti estremi”. Ma il suo legale precisa il senso di tali parole.
A cura di Alessio Viscardi
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Maradona tentato dal suicidio per i debiti

Anche el pipe de oro tentato dal suicidio a causa della morsa dei debiti? La notizia rimbalza sul web e viene ripresa dalle agenzie, ma a stretto giro arriva la smentita del legale di Diego Armando Maradona, Angelo Pisani: «Molti siti, strumentalmente, scrivono che Maradona pensava di suicidarsi ma Diego ha solo riferito che, per fortuna e forza, lui, non si è lasciato andare e non ha detto che si vuole o voleva suicidare, né che la parola gesti estremi debba così essere interpreta». Il campione argentino era intervenuto sull'ondata di suicidi causati dalla crisi economica che sta sconvolgendo il Paese, affermando di essere stato "perseguitato per 25 anni" dal fisco italiano e di poter capire bene la disperazione di chi arriva al gesto estremo.

Maradona ha di recente chiesto la conciliazione nella vertenza che lo contrappone al fisco italiano per una cartella di circa 40 milioni di euro e che potrebbe riportarlo a Napoli già martedì prossimo. Il campione, esprimendo solidarietà alle famiglie del "sistema Equitalia" attraverso il proprio avvocato Pisani, legale anche di Pietro Paganelli – l'imprenditore in pensione che la settimana scorsa si è sparato un colpo alla testa dopo aver ricevuto notizia di una cartella da 15 mila euro.

Maradona, un perseguitato dalle istituzioni. «Chi più di me sa cosa si prova a essere un perseguitato dalle istituzioni, che invece dovrebbero tutelare i cittadini onesti» aveva detto Maradona attraverso l'avvocato Pisani: «Ora l'opinione pubblica sa tutto, è più vicina ai tartassati e alle vittime del fisco e delle banche». Il campione denuncia di essersi sentito solo e abbandonato per venticinque anni, perseguitato senza neanche un processo: «Mi hanno trattato come un criminale, violentando la mia dignità umana e la mia immagine sportiva».

Gesti estremi: ecco il passaggio che ha suscitato tanto scalpore, dove el pipe confessa di aver "rischiato di compiere gesti estremi" a causa dell'ossessiva pressione della Finanzia ogni volta che cercava di tornare in Italia. Maradona dice di aver trovato la forza di resistere, ma di comprendere lo stato d'animo di chi non ce la fa e decide di togliersi la vita.

L'Italia dovrebbe chiedere scusa all'Argentina. «Purtroppo c'è chi si vanta di avermi perseguitato ed espropriato dei miei beni, ma io do un ‘calciò anche a questa cartella falsa, che è una brutta pagina per la democrazia italiana. Spero che le istituzioni italiane salvino i cittadini e chiedano scusa anche all'Argentina» conclude il campione argentino, poche ore dopo l'avvocato Pisani precisa il senso delle sue parole: «Diego ha solo voluto spiegare ai contribuenti che non vale la pena ferirsi o farsi del male per una cartella di Equitalia, ma -anzi- che chi fa del male gratuitamente ai cittadini comunque sarà punito secondo legge»

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