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Mafia: ecco i nuovi boss di Palermo, 18 arresti a Brancaccio

Il gruppo criminale dominava il mandamento di Brancaccio. Il boss si vantava di essere l’erede dei fratelli Graviano, i capimafia che ordinarono l’assassinio di don Pino Puglisi.
A cura di Antonio Palma
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Vasto blitz della polizia dalle prime luci dell'alba nel quartiere Brancaccio di Palermo contro uno dei più potenti mandamenti mafiosi cittadini. L'operazione, denominata Zefiro, ha smantellato l'intera organizzazione criminale portando agli arresti del nuovo capomafia Natale Bruno e altri 17 fra boss e gregari. Le ordinanze di custodia cautelare, eseguite dal personale della squadra mobile di Palermo e dai poliziotti del reparto prevenzione crimine Sicilia Occidentale, sono arrivate al termine di una lunga indagine della direzione distrettuale antimafia di Palermo. Gli arrestati sono accusati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, possesso ed uso illegale di armi da fuoco ed altro.

Le intercettazioni

L'inchiesta della Dda palermitana ha permesso di ricostruire nel corso dei mesi l'attività criminale del gruppo mafioso il cui boss si vantava di essere stato "allevato alla scuola di Michele Graviano, il papà di Giuseppe e Filippo", i boss che a Brancaccio ordinarono la morte di Don Pino Puglisi. Il boss aveva fissato il suo quartiere generale in un magazzino della zona orientale di Palermo dove riceveva commercianti e gregari. Lì gli inquirenti hanno installato decine di microspie che hanno ricostruito l'attività illegale del gruppo mafioso. In particolare dalle intercettazioni si è scoperto che il boss pretendeva il pagamento del pizzo anche dalle piccole botteghe del quartiere, e gestiva un consistente traffico di droga.

Commercianti pagavano il pizzo

Dalle indagini è emerso che molti commercianti si presentavano spontaneamente nell'ufficio dei boss per pagare il pizzo sancendo la definitiva supremazia nel gruppo in tutto il quartiere. "Al tuo buon cuore, attenzione. Non stiamo chiedendo niente…. A Pasqua e Natale, quello che volete fare" spiegava il boss e i commercianti pagavano. Il gruppo gestiva però anche un consistente traffico di droga e il boss Natale Bruno intratteneva rapporti con i trafficanti di droga sparsi per tutta Italia, da Trapani a Napoli, a Milano.

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