Londra, scandalo a Westminster: “Orge gay con i soldi pubblici”
Lo scandalo “Sexminster” si è abbattuto sui conservatori inglesi facendo finire nella bufera il partito dei Tory. I media inglesi hanno lanciato nuove accuse ai deputati britannici che avrebbero organizzato orge gay a spese dei contribuenti. Secondo una recente inchiesta di Channel 4, almeno un terzo dello staff del Parlamento inglese ha affermato di aver subito molestie nei corridoi del potere, spesso da parte di parlamentari ubriachi che avrebbero abusato del loro potere. Avrebbero denunciato inviti e battutine che spesso diventano qualcosa di più. Le autorità di Westminster hanno in particolare avviato un'inchiesta su un festino erotico andato in scena in un hotel di lusso a Manchester, durante la conferenza annuale dei Tory. Un festino che era stato addirittura “pubblicizzato” in alcune chat sul sito di appuntamenti per gay “Grindr”. Il conto dell’hotel – è questo il sospetto – sarebbe finito nei rimborsi spese del partito.
Fra i conservatori coinvolti ci sarebbe anche Iain Corby, che si è dimesso dalla guida del Parliamentary Resources Unit, che riunisce i ricercatori di Westminster che lavorano per i deputati conservatori. Sarebbe stato il premier Cameron a ordinare le sue dimissioni e anche a chiedere una indagine interna sul caso. Harriet Harman, vice leader laburista, ha parlato di una gerarchia tutta maschile propensa alle molestie mentre la giornalista Amanda Platell (che è stata portavoce di William Hague) ha raccontato di diverse molestie subite da parte di parlamentari che hanno tentato di toccarla e baciarla quando lavorava a Westminster. Dopo questi casi (è di qualche giorno fa la notizia dell’assoluzione di Nigel Evans, ex vice speaker tory accusato di abusi sessuali ai danni di sette ricercatori e stagisti) il partito conservatore ha deciso di stilare un codice di condotta che definisce i doveri e le responsabilità dei politici.
