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Leopolda 2016 dal 4 al 6 novembre: Renzi invita Buffon e Benigni

Lo staff del presidente del Consiglio Matteo Renzi sta ultimando l’organizzazione della settima edizione della Leopolda, che si terrà il 4, 5 e 6 novembre nella stazione fiorentina che dà il nome alla kermesse politica.
A cura di Paola Bacchiddu
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Leopolda 2013, parte la convention di Matteo Renzi

Quest'anno i destini della settima edizione della Leopolda e dei comitati per il Sì al referendum sono strettamente collegati. Dopo le titubanze iniziali nel decidere quale fosse la data migliore per inaugurare la kermesse fiorentina, Matteo Renzi e il suo spin doctor Jim Messina hanno optato per il 4, 5 e 6 novembre. Una data che si colloca a ridosso di un mese dal Referendum, ma che incrocia anche un evento di grande portata storica per Firenze: il 50esimo anniversario della tragica alluvione che colpì il capoluogo toscano nel 1966. Proprio il prossimo 4 novembre, infatti, la data sarà celebrata con una manifestazione che richiamerà quegli “angeli del fango” che da tutta Italia si precipitarono per soccorrere la popolazione fiorentina.

Ma cosa succederà alla Leopolda? Alla regia, innanzitutto, è riconfermata Simona Ercolani, la potente autrice Rai che con la sua casa di produzione “Stand by me” aveva curato anche l'edizione dello scorso anno, titolata la “Terra degli uomini”. La scelta non è casuale. La Ercolani è stata chiamata l'estate scorsa a occuparsi anche dell'intera produzione video nella campagna referendaria per il Sì. Ed è chiaro che la kermesse, quest'anno, sarà soprattutto una potente piattaforma di lancio per il voto al Referendum. La scaletta in preparazione, infatti, pare essere ritagliata intorno alla più importante prova politica per il governo Renzi. A partire dall'architettura dei tre giorni.I tavoli di discussione ospiteranno in maggioranza le tematiche legate alla riforma costituzionale, accogliendo, come relatori, i principali giuristi, professori ordinari e ricercatori che si sono espressi pubblicamente in favore del Sì, già a partire dal manifesto sottoscritto nel maggio scorso. Da Stefano Ceccanti, a Francesco Clementi, da Salvatore Vassallo a Psaquale Pasquino, da Franco Bassanini a Guido Enrico Tabellini e Tiziano Treu. Un parterre chiamato a illustrare al pubblico presente a Firenze i pregi della riforma e perché non ci si possa sottrarre, a livello di sistema paese, alle ragioni del Sì.

Ma la vera sorpresa potrebbe essere, nel parterre degli ospiti, la partecipazione del comico Roberto Benigni, le cui recenti dichiarazioni sul voto al referendum (per il Sì') hanno suscitato violente polemiche (la più gentile lo definiva “venduto”). Lo staff di Renzi, infatti, sarebbe al lavoro in questi giorni per trattare la presenza dell'intellettuale fiorentino, col suo potente manager, Lucio Presta, con cui si starebbero studiando tempi, modi e cachet dell'operazione. Un altro dei nomi big su cui si lavora è il calciatore Gigi Buffon, in ottimi rapporti col presidente del Consiglio, e icona dello sport molto amata dal pubblico giovane (che Renzi rievoca sempre). Si parla anche dell'astronauta Samantha Cristoforetti, che lo scorso anno aveva declinato l'invito, anche se ufficialmente il suo staff aveva smentito di averlo ricevuto dal ministro Boschi.

Nessuna sorpresa, invece, per il renzianissimo patron di Eataly Oscar Farinetti, ormai ospite fisso. A lui è dedicato uno spazio per un intervento sul palco, come gli anni scorsi.Ma questa edizione segna anche un importante ritorno alle origini.Sarà infatti preponderante la presenza dei sindaci d'Italia, proprio come nella prima edizione del 2010, Prossima fermata Italia, quando Renzi, allora sindaco di Firenze, lanciò l'idea della kermesse, chiamando a partecipare molti amministratori locali.Stavolta con loro si discuterà dei punti della riforma che li riguardano più da vicino, come la modifica dell'articolo V o la loro rappresentanza nel nuovo Senato (pallino fisso di Renzi, si dice).Sul palco si avvicenderanno quindi i primi cittadini più vicini al premier, già protagonisti della piattaforma digitale “Basta un sindaco”, che raccoglie una rete di 800 primi cittadini a favore del Sì. Da Beppe Sala, sindaco di Milano, a Giorgio Gori, sindaco a Bergamo, a Dario Nardella che guida Firenze, ai più giovani e meno conosciuti Samuele Astuti (sindaco di Malnate, in provincia di Varese) e Roberto Bruno, sindaco di Pachino, in provincia di Ragusa. Tutti in quota pd.

Accanto a loro anche Massimo Zedda di Sel, l'unico sindaco riconfermato a Cagliari senza ballottaggio, alle scorse amministrative. Di Zedda si parla già da parecchi mesi come futuro anello di congiunzione nazionale per una nuova intesa tra il partito democratico e una sinistra che non sia necessariamente anti-renziana. Tanto che il primo cittadino sardo, l'estate scorsa, aveva scosso i vertici del suo partito e di Sinistra Italiana, con un documento sottoscritto anche dall'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la cui sintesi recitava "Fate autocritica e dimettetevi". E proprio Zedda interpreta quel fronte della sinistra che si schiera per il Sì al Referendum, a patto che venga modificato l'Italicum.Ma il tema della riforma non sarà l'unico a riempire la tre giorni fiorentina.

Un altro punto cui Renzi tiene parecchio è quello sull'immigrazione. Si sta quindi studiando uno spazio dedicato a Lampedusa e al dramma dei migranti: è previsto l'intervento del sindaco Giusi Nicolini, e di Pietro Bartolo, il medico dell'isola diventato celebre per la sua testimonianza nella pellicola “Fuocoammare”, premiata a Berlino e candidata agli Oscar.Dal punto di vista delle presenze politiche, oltre ai soliti veterani della Leopolda, come i ministri Maria Elena Boschi, Graziano Del Rio e Maurizio Martina, parteciperà anche il sottosegretario Enrico Zanetti di Scelta Civica, fresco di nozze con Denis Verdini, confluito con lui nel nuovo gruppo alla Camera "Scelta civica verso Cittadini per l’Italia", per entrare direttamente nella maggioranza di governo.

Una bella mano per un governo Renzi in difficoltà coi numeri a Montecitorio.Ma non mancano i simboli, come in ogni edizione che si rispetti. Saranno proiettati sui muri della Stazione i video con tutti i “sì” che hanno cambiato la vita (dovrebbero esserci, a interpretarli, testimonial illustri), e quelli di cittadini comuni che dichiarano perché confermeranno la Riforma al Referendum.Per chi vorrà iscriversi, a breve, sarà anche rilasciata la piattaforma web per aderire.

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