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La storia del piccolo Ben Needham, scomparso dalla casa dei nonni mentre giocava

Ben Needham è scomparso dalla casa dove la sua famiglia era in vacanza, nell’isola greca di Kos nel luglio 1991. Il bimbo inglese aveva solo 21 mesi. Da un anno la polizia è orientata sulla pista dell’omicidio. Il piccolo sarebbe stato accidentalmente schiacciato da una escavatrice guidata dal greco Konstantinos Barkas e il suo corpo occultato.
A cura di Angela Marino
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Ventiquattro luglio 1991. In un casolare a Iraklis, villaggio ndell'isola greca di Kos, il piccolo Ben, un anno e 8mesi, sta giocando in giardino. Sua madre, Kerry Grist, lo ha lasciato alle cure dei propri genitori per andare a lavoro. Intorno alle 14 e 30 i nonni si accorgono che il piccolo Ben non è più in giardino. Inizialmente credono che lo zio lo abbia portato a fare un giro sullo scooter, come è solito fare, ma appurano presto che non è così. Le ricerche del bimbo partono immediatamente: vengono passati al setaccio i campi circostanti; interrogati vicini e conoscenti della famiglia, ma nessuno ha visto il piccolo Ben Needham.

Si ipotizza subito a un rapimento, la polizia greca al lavoro sul caso, tuttavia, non esclude il coinvolgimento della famiglia. Le abitudini dei nonni e della giovane madre vengono passate sotto la lente, come pure le loro conoscenze, ma non emerge nulla che aiuti a ricostruire cosa è successo a Ben. Il caso del bimbo inglese scomparso in Grecia durante le vacanze riempie le pagine dei giornali nazionali: si parla di pedofilia, rapimento, omicidio. La pista più attendibile sembra quella dei sequestri finalizzati alle adozioni illegali. Il bimbo dai capelli biondi potrebbe essere stato rapito da trafficanti di bambini e venduto a una famiglia che non poteva avere figli. Cominciano le segnalazioni di avvistamenti di bambini somiglianti a Ben: in strada, al campo nomadi, al mare. Ma nessuno di queste porta sulle tracce del piccolo scomparso.

Con il passare dei mesi, nei pensieri di Kerry Grist si fa strada la consapevolezza che al suo bambino sia accaduto qualcosa di terribile. Il suo scopo, allora, diventa quello di scoprire cosa sia successo veramente e riavere il corpo del suo bambino. Intanto rinnova gli appelli a chiunque avesse informazioni sulla scomparsa di suo figlio, ma nessuno dei residenti del villaggio si fa avanti per fornire informazioni. Possibile che un bambino sia sparito senza che qualcuno notasse nulla? Oppure chi sa non vuole parlare?

Kerry Grist si convince che qualcuno sappia cosa accadde quel giorno di luglio nella cascina a Iraklis, ma che sia protetto da un omertoso silenzio. Intanto gli anni passano e le probabilità di trovare prove scientifiche nei luoghi della scomparsa diventano sempre più scarse. Nel settembre 2016 arriva la svolta: un cittadino di Kos riferisce alla polizia che Konstantinos Barkas, morto di cancro nel 2015, gli avrebbe detto di aver ucciso accidentalmente Ben mentre manovrava una escavatricce in una proprietà vicina a quella che ospitava la famiglia Needham. Secondo il racconto del testimone, accortosi di aver ucciso il bimbo, Barkas lo avrebbe sepolto nella proprietà per occultarne il corpo.

Un team di agenti di polizia, specialisti forensi e archeologi ha cominciato recentemente a esaminare il sottosuolo circostante al casolare dove alloggiava la famiglia inglese. Recentemente sono state trovate tracce di sangue su un'automobile giocattolo che si ritiene appartenesse al piccolo Ben, riemersa durante gli scavi. Kerry Grist è convinta che nello stesso luogo si trovasse anche il corpo di suo figlio: "Il ritrovamento conferma quello che la polizia dice da tempo, ovvero che il mio Ben è stato ucciso in un incidente, ma suggerisce anche altro. Hanno seppellito il mio bambino dove l'automobilina è stata trovata e poi hanno rimosso il corpo prima che la polizia iniziasse le ricerche". La stessa persona che ha ucciso Ben, secondo Kerry Grist sta facendo in modo che il corpo di suo figlio non venga trovato.

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