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La Scuola non fa corsi di recupero perché senza soldi, la bocciatura è nulla

Lo ha stabilito il Tar della Liguria imponendo alla scuola un corso di recupero per una studentessa di Chiavari che era stata bocciata e che grazie al recupero infine ha potuto superare l’anno.
A cura di Antonio Palma
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Se la scuola non mette in atto tutti i sistemi previsti dal piano formativo per aiutare gli alunni in difficoltà come i corsi di recupero negli orari extrascolastici, la bocciatura degli scolari è nulla, anche se mancano i fondi. Lo ha stabilito il Tar della Liguria chiamato a giudicare sul caso di una studentessa di un istituto superiore di Chiavari, nella città metropolitana di Genova, bocciata in seconda e non ammessa alla terza classe. I genitori della ragazzina infatti avevano fatto ricorso contro la sua bocciatura rivolgendosi al Tribunale amministrativo regionale che ora gli ha dato ragione.

La vicenda giudiziaria si riferisce all'anno scolastico 2015-2016 ma si è conclusa in questi giorni con la pronunzia del Tar che ha imposto alla scuola di rivalutare la sua preparazione permettendo così alla studentessa di essere promossa. Il tribunale infatti ha accolto la tesi dei ricorrenti che contestavano alla scuola di non aver messo in atto i corsi di recupero previsti impedendo quindi alla ragazzina di poter recuperare nella materia in cui aveva evidenziato insufficienze.

A nulla sono valse le giustificazioni dell'istituto che aveva sostenuto di non poter organizzare i corsi in quanto non vi erano fondi disponibili. La ragazza infine è stata promossa grazie all'applicazione del piano di offerta formativa (Pof) imposto dal Tar consistente in un corso di recupero di 6 ore e una nuova verifica in matematica. Il tribunale quindi ha preso atto dell'ammissione alla classe successiva, verbalizzata dal consiglio di classe a inizio 2017, ma ha condannato comunque il Ministero dell'Istruzione al pagamento di 2 mila euro per le spese di giudizio. "Il Pof richiede nei casi più gravi, come quello della studentessa, l'attivazione di corsi di recupero. Il mero invito a intensificare lo studio non appare sufficiente a ritenere adempiuto quanto richiesto dal Pof" ha spiegato il Tar nell'ordinanza.

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