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Opinioni

La scia della morte di Bin Laden e la rielezione di Obama

La notizia dell’uccisione del ricercato numero 1 e gli statunitensi che si stringono intorno alla figura del Presidente Obama, la cui rielezione nelle presidenziali del prossimo anno è ora più probabile.
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Barack-Obama

La controversa morte di Osama Bin Laden ha ovviamente catalizzato le attenzioni di tutti i media del pianeta e non c'è alcun dubbio sul fatto che, ad essere al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica sono le voci sulla imminente diffusione del video della sepoltura dello sceicco (oltre che i dibattiti intorno al falso della foto del suo cadavere).

Tuttavia, connessi alla vicenda vi sono altri aspetti altrettanto importanti e che potrebbero incidere in modo determinante negli equilibri politico – economici del pianeta. Essenziale in tal senso è l'analisi del contraccolpo dell'uccisione di Bin Laden sull'immagine del Presidente USA Barack Obama, a pochi mesi dall'avvio della campagna elettorale per le presidenziali del 2012. Non vi è alcun dubbio in effetti sul fatto che, come scrive il Washington Post, "quando alla storia della Presidenza Obama verrà scritta la parola fine, l'uccisione di Osama Bin Laden sarà uno dei momenti di più grande rilevanza e soddisfazione". In effetti, stando alle reazioni in Patria e alle valutazioni di analisti, anche indipendenti o di avverso schieramento politico, la "vittoria finale" nel duello con lo sceicco del terrore è indubitabilmente un volano per la popolarità di Obama e per la fiducia nelle capacità del suo staff di risolvere annosi problemi e tracciare una via d'uscita dalla crisi. Già, perchè il trionfo popolare seguito alla notizia, il "momento di unità della nazione", ha trovato come immediata conseguenza un mutamento di percezione "riguardo la direzione presa dagli States, da sistema in lento ed inesorabile declino a potenza in grado di imporre scelte e garantire la sicurezza dell'Occidente".

Valutazioni che certamente avranno fatto anche ai piani alti di Washington, a maggior ragione in un momento estremamente complesso per la Presidenza Obama, in balia di una crisi economica che sta falcidiando il ceto medio e le critiche dell'opposizione repubblicana rinsaldata su opposti versanti dal "lavoro ai fianchi" della Palin e del Tea Party e dalla grande visibilità mediatica di personaggi come Donald Trump. Il percorso che porta alla rielezione è dunque in discesa per Obama? Non è così semplice. Certamente l'ondata emotiva seguita all'annuncio di ieri notte avrà un immediato riscontro in termini di consenso, tuttavia non bisogna sottovalutare altri fattori, probabilmente in grado di incidere in maniera determinante sui flussi elettorali. Già, perchè i nodi cruciali per il Presidente restano quelli della crisi economica, del tasso di disoccupazione e del "livello di povertà" che indubbiamente rappresentano un "limite" del quadriennio Obama. Come sottolinea un osservatore indipendente come James Thurber, “Jobs and the performance of the economy are still and will be the primary factors influencing 2012” ed in tal senso va letta anche la scelta di Obama di concentrare la sua "campagna di comunicazione" soprattutto sull'aspetto, per così dire, ideologico della morte di Bin Laden: il mondo è ora posto migliore, gli americani sono più sicuri e ancora una volta a trionfare è la democrazia. Quanto ciò che è avvenuto in Pakistan influirà sulla vita quotidiana degli statunitensi è, per citare i suoi avversari repubblicani, "ancora tutto da stabilire, non basta lo scalpo di un terrorista a vincere la nostra guerra" e sarà su questo che Obama dovrà misurarsi nel corso di una campagna elettorale che si preannuncia serratissima e che potrebbe ancora riservare sorprese.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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