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La madre dell’avvocato morto a Milano: “Ucciso perché non era una marionetta”

La madre di Lorenzo Alberto Claris Appiani, il giovane avvocato ucciso nel Tribunale di Milano, è intervenuta alla cerimonia di commemorazione per le vittime della strage compiuta da Giardiello: “Voglio che gli avvocati siano orgogliosi dell’alta dignità della nostra professione forense. Così lui non sarà morto per niente”.
A cura di Susanna Picone
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Lorenzo Alberto Claris Appiani, il giovane avvocato di 37 anni ucciso ieri nella strage al tribunale di Milano, “è morto perché non è stato una marionetta nelle mani dei clienti, perché sin dal giuramento aveva imparato il principio che bisogna fare ciò che è giusto e difendere la dignità della professione forense”. A pronunciare queste parole è stata la madre del giovane, Alberta Brambilla Pisoni, intervenuta con la figlia magistrato alla commemorazione in tribunale a Milano. Ieri Appiani era in aula come testimone nella causa per bancarotta contro quell’uomo che aveva assistito in passato e che lo ha ucciso sparandogli al torace. Avvocato a sua volta, la signora Alberta Brambilla Pisoni ha parlato della vocazione del figlio e ha sottolineato, citando anche il giudice Ciampi, un’altra vittima della strage compiuta da Claudio Giardiello, “la necessità che giudici e avvocati siano sempre più dei mondi uniti”.

Il lungo applauso per le vittime a Milano – Commossa, ha detto che il figlio era fortemente “consapevole dell'alta dignità della professione forense e dell'alta missione sociale”. “Lorenzo era orgogliosissimo del suo lavoro – ha continuato – aveva talento e tante volte mi aveva detto ‘Mamma lo sai che il giuramento di noi avvocati è il più bello di tutti? Senza di noi non ci sarebbero il diritto, lo Stato, la famiglia, non ci sarebbe niente'. E io voglio che in questo momento tutti gli avvocati siano consapevoli dell'alto valore della professione forense”. Così, davanti alla sala gremita, ha chiesto di non rendere vana la sua morte: “Voglio che tutti gli avvocati siano orgogliosi dell'alta dignità della nostra professione forense. Così lui non sarà morto per niente”, così la signora Brambilla Pisoni, che ha parlato del figlio come del “più grande civilista che ho mai conosciuto”. L’intervento della signora Brambilla Pisoni è stato salutato da un lungo applauso della intera sala.

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