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L’Open Day di Pizzarotti: “Il passo indietro di Grillo è già realtà”. Ma lui replica

Oggi a Parma l’assemblea aperta di quello che è stato definito “l’altro Movimento 5 Stelle”. Presenti molti fra i dissidenti grillini, Pizzarotti smentisce ogni rottura con Grillo ma spiega: “Non mi interessa se sarò espulso”.
A cura di Redazione
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Saranno circa in 300 i partecipanti all’Open Day organizzato a Parma dal Sindaco del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti. Ufficialmente si tratta di un incontro per affrontare i temi del “nuovo statuto del Comune di Parma” e del “fare politica in maggioranza” (questioni sulle quali da tempo sta insistendo il Sindaco Pizzarotti, che ha più volte impostato una riflessione sulla necessità di modificare l’approccio “idealistico” dei grillini, soprattutto quando ci si trova a gestire direttamente la cosa pubblica), ma è chiaro che la presenza di tanti “dissidenti” e di un ampio fronte di scontenti rispetto alla gestione “centralizzata” del Movimento ha finito col caricare l’assemblea odierna di altri significati.

Per la verità è lo stesso Pizzarotti a provare a “smontare” tale ricostruzione, attaccando le ricostruzioni degli organi di informazione: “Ci sono 37 arresti a Roma. Indagini per mafia con centinaia di persone. E noi siamo qui a pensare ad etichettare persone che si sono spese come dissidenti o come espulsi”. È chiaro però che l’assemblea di Parma sembra dover essere un enorme catalizzatore del dissenso, o quantomeno la testimonianza della profondità della riflessione in atto in casa grillina sulla struttura e sull’organizzazione del Movimento. Lo stesso Sindaco di Parma arrivando nella sala ha commentato il “mezzo passo indietro” di Beppe Grillo: “È già nei fatti, come si vede dalla direzione di questi giorni. La stessa indicazione di queste cinque persone è un'indicazione del fatto che bisogna andare avanti con le nostre forze, con le nostre gambe e spero con le idee di tutti”.

Destinate a far discutere anche le dichiarazioni di Giulia Sarti, a proposito della possibilità di togliere finanche il nome di Grillo dal simbolo del Movimento 5 Stelle: "Teniamo conto che la proprietà del simbolo M5S è di Grillo. Sul simbolo c'è scritto beppegrillo.it, ma è una cosa da discutere". Anche se successivamente precisa:

Non tarda ad arrivare la replica di Beppe Grillo, che dalle pagine del suo blog attacca i media:

"Ebbene sì! Sono vivo e più vivo che mai, cari amici. Nonostante questo tentativo di seppellimento mio, di Casaleggio, del MoVimento 5 Stelle. Qui c'è un ribaltamento della realtà: i morti vogliono seppellire i vivi. I morti come Marino, come Renzie, vogliono seppellire i movimenti della società civile. Non ce la faranno mai.

Io non ho fatto un passo indietro, io ho fatto un passo avanti!

Il MoVimento 5 Stelle è andato avanti! E' un movimento complicato, con migliaia di consiglieri comunali e regionali, centinaia di parlamentari, decine di europarlamentari. Non potevo avercelo sulle spalle solo io o Casaleggio, stiamo distribuendo competenze e responsabilità. Ora ce ne sono altri cinque, poi saranno dieci, venti, trenta, quaranta… E' l'inizio di una nuova fase straordinaria per il M5S. […] 

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