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L’Ocse promuove riforme e alza stime di crescita dell’Italia (Pil +0,6% nel 2015)

Secondo l’Organizzazione parigina, il Prodotto italiano crescerà di 0,4 punti in più rispetto alla stima di novembre. La capo economista Mann: “Ritmo riforme ottimale”.
A cura di Biagio Chiariello
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 L'Ocse rivede in meglio le stime di crescita dell'Italia e dell'Eurozona. Per Roma, l'Organizzazione internazionale prevede un Pil in crescita dello 0,6% nel 2015, 0,4 punti percentuali in più della vecchia stima, e dell'1,3% nel 2016, (+0,3 punti). Per l'Eurozona, l'Ocse stima un +1,4% quest'anno e un +2% nel 2016.”L’Italia è passata da uno stallo a un passo ottimale di riforme, e per questo siamo più positivi sulle prospettive future”, è il commento di Catherine Mann, capo economista dell’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo. Se si guarda, invece, all’Eurozona, a favorire gli investimenti sarà “un elemento chiave di una ripresa ciclica” si legge nel rapporto presentato a Parigi e il piano Juncker “offre un’importante occasione per catalizzare investimenti privati con il sostegno pubblico entro i vincoli di bilancio attuali”. Secondo l’Ocse, i Paesi dell’Ue possono avere “un impatto di miglioramento” per la domanda e “portare avanti progetti di investimento con rendimenti elevati”, come in infrastrutture transfrontaliere e in industrie di rete quali energia elettrica, gas e trasporti aerei e ferroviari.

Il ritocco, precisa l'Ocse, è legato principalmente a "prezzi del petrolio più bassi" e al "quantitative easing intrapreso dalla Bce". Questi fattori, scrive l'organizzazione, "forniscono un'opportunità, di cui c'era molto bisogno, per l'eurozona di evitare un periodo prolungato di redditi reali stagnanti ed inflazione eccessivamente bassa”. Nel documento si sostiene che prospettive di crescita delle maggiori economie avanzate sembrano in "leggero miglioramento", ma le stime vedono comunque su un'espansione "moderata piuttosto che rapida" del Pil mondiale, soggetta peraltro a "rischi relativi alla stabilità finanziaria". Le prospettive di crescita globale "appaiono leggermente migliori" di quanto previsto nell'outlook di novembre del 2014, ma a medio termine restano "moderate" e "troppo basse per ristabilire e attivare il mercato del lavoro". L'Ocse sottolinea ancora che su questo scenario pesa "un crescente rischio di instabilità finanziaria" legato a "inflazione e tassi d'interesse bassi in modo abnorme".

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