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Kenya, dopo la strage al college bombardati due campi Al Shabaab

Si tratta della prima risposta militare dell’aviazione kenyota all’attacco terroristico nel college di Garissa costato la vita a quasi 150 persone: “I miliziani provengono da lì”. Identificato uno degli assalitori responsabili dell’assalto.
A cura di Susanna Picone
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L'aviazione militare del Kenya ha bombardato due campi di Al Shabaab in Somalia. Lo riferiscono fonti militari di Nairobi. Al momento non si hanno dettagli sulle perdite tra gli integralisti islamici, gli autori del massacro nel campus universitario keniota di Garissa. Il bombardamento dell’aviazione sarebbe la prima risposta militare del Kenya dopo il sanguinoso attacco dei terroristi somali contro l'università, attacco nel quale sono rimaste uccise quasi 150 persone. Da quanto si apprende, i caccia kenioti hanno colpito le postazioni di Al Shabaan a Gondodowe e Ismail, località della regione somala di Gedo, confinante con il Kenya. “Abbiamo bersagliato le due aree perché secondo le informazioni in nostro possesso i miliziani di al Shabaab vengono da lì per attaccare il Kenya”, è quanto ha affermato la fonte militare.

In Kenya polemiche per i ritardi della polizia – Intanto in Kenya è esplosa la polemica contro la polizia che ha aspettato sette ore prima di intervenire, inviando una unità delle forze speciali, all'università di Garissa. Lo scrive il quotidiano keniano “Daily Nation” che riferisce come le unità speciali, una volta arrivate sul posto, impiegarono solo trenta minuti per uccidere i fondamentalisti. Inoltre ancora tanti mancano all'appello: circa 200 persone hanno atteso nelle ultime ore fuori dall'obitorio di Nairobi nella speranza di ricevere notizie dei loro cari che risultano ancora dispersi. Infine, per quanto riguarda il massacro al college, si è saputo che uno dei quattro terroristi autori della strage era il figlio di un funzionario del governo. Il terrorista è stato identificato come Abdirahim Abdullahi: “Il padre aveva denunciato alle forze di sicurezza che suo figlio era scomparso da casa e stava aiutando la polizia a cercarlo”, ha spiegato un portavoce del ministero dell'Interno.

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