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Iraq, tre attentati in un giorno: oltre 70 morti. Diga Mosul a rischio

Decine di morti in tre attentati: quello più grave a Baghdad, dove le vittime sono oltre 70. Allarme per la diga di Mosul: “Un crollo causerebbe 1.5 milioni di vittime”
A cura di Davide Falcioni
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Nuova strage firmata dallo Stato Islamico a Baghdad, capitale dell'Iraq, dove almeno settanta persone sono morte in un duplice attentato  suicida in un affollato mercato nel quartiere di Sadr City. Il bilancio delle vittime è tuttavia ancora provvisorio e secondo le autorità del paese potrebbe essere destinato ad aumentare a causa dei feriti, oltre 100, alcuni dei quali versano in condizioni gravissime.

Ma la giornata di sangue nella capitale non ha visto solo gli attacchi a Sadr City: altre 17 persone, in gran parte militari, sono infatti state uccise nell'assalto a un centro di comando di Abu Ghraib, distretto occidentale della capitale, tristemente noto per il suo carcere, teatro di torture e abusi da parte degli statunitensi durante la guerra. Come se non bastasse altre 25 vittime sono state contate in altri due attentati dinamitardi nella cittadina a maggioranza sunnita di Mahmoudiya, 30 chilometri a sud di Baghdad, e nel vicino distretto di Dora.

Le rivendicazioni dell'Isis non si sono fatte attendere: "Le nostre spade non smetteranno di tagliare le teste degli apostati sciiti", hanno dichiarato gli jihadisti. Tutti gli attentati sono stati compiuti con modalità simili, ovvero avvalendosi di auto o moto imbottite di esplosivo. A Sadr City, ad esempio, un kamikaze si è fatto esplodere accanto ai banchi dei venditori mentre un altro è entrato in azione pochi minuti più tardi, uccidendo anche i soccorritori.

Diga Mosul a rischio crollo

Il governo iracheno e l'ambasciata Usa a Baghdad mettono in guardia i residenti lungo il fiume Tigri su un possibile cedimento della diga di Mosul. Il rischio di caduta è "serio e senza precedenti. Un'evacuazione rapida rappresenta lo strumento più efficace per salvare vite di centinaia di migliaia di iracheni" afferma l'ambasciata americana, stimando che un crollo della diga potrebbe provocare la morte di quasi 1,5 milioni di iracheni che vivono lungo il Tigri. Il massimo del rischio si avrà in primavera con la piena delle acque. Per la messa in sicurezza della diga saranno presto mandati 450 militari italiani a protezione degli operai della Trevis di Cesena che ha vinto l'appalto di messa in sicurezza dell'infrastruttura.

La diga, costruita su un letto di argilla e gesso, ha subito continue iniezioni di cemento. In caso di crollo, hanno calcolato gli ingegneri americani, un’onda di oltre 20 metri travolgerebbe Mosul, l’onda arriverebbe poi a Tikrik alta ancora 15 metri, sfonderebbe la piccola diga di Samarra e travolgerebbe anche parte di Baghdad, con un’altezza di 4-5 metri. In tutto 450 km di devastazione totale lungo il corso del Tigri.

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