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Iraq, l’Isis distrugge il sito archeologico di Nimrud

I miliziani dello Stato Islamico hanno raso al suolo l’antichissimo sito archeologico di Nimrid, costruito oltre mille anni prima di Cristo.
A cura di Davide Falcioni
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Con un post pubblicato sulla sua pagina facebook il ministro del turismo iracheno ha reso noto che i miliziani dello Stato Islamico hanno raso al suolo con delle ruspe l’antico sito archeologico assiro di Nimrud, nei pressi di Mosul. La notizia è stata confermata da un funzionario addetto alla salvaguardia delle antichità, che ha spiegato come la distruzione dei reperti sia cominciata dopo la preghiera del mezzogiorno. Al momento non ci sono dettagli sull'estensione dei danni, ma si afferma che l'Isis continua "a sfidare la volontà del mondo e i sentimenti dell'umanità".

I combattenti dello Stato Islamico avevano affermato nei mesi scorsi di essere intenzionati a distruggere i reperti archeologici, che secondo loro in moltissimi casi offenderebbero l'Islam: la scorsa settimana i miliziani avevano diffuso un video di 5 minuti con le immagini delle devastazioni alle statue del museo di Mosul: la notizia destò scalpore e solo successivamente venne reso noto che in realtà quelle andate perdute erano solo copie di gesso. Gli originali erano stati messi al sicuro da tempo.

Nel caso di Nimrud, invece, la distruzione ha coinvolto reperti autentici e antichissimi: il sito assiro si trova a sud di Mosul, città controllata da tempo dall'Isis, e fu fondata da re Shalmaneser (1274-1245 avanti Cristo) diventando capitale dell'impero assiro sotto Assurbanipal II (883-859 avanti Cristo) ed arrivando ad avere 100.000 abitanti. I primi scavi risalgono al 1845, proseguirono fino al 1873 per poi riprendere nel 1949 e andare avanti fino alla metà degli anni '70 portando alla luce resti del palazzo reale, basamenti, sculture, statue.

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