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Iraq: jihadisti alle porte di Baghdad, curdi riconquistano Kirkuk

È sempre più caos in Iraq dove le truppe dell’Isis sono a pochi chilometri dalla capitale. Teheran ha promesso sostegno al governo mentre scendono in campo anche le milizie curde.
A cura di Antonio Palma
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Sembra non arrestarsi l'avanza dei ribelli jihadisti in Iraq che dopo una marcia quasi trionfale hanno conquistato molte delle città principali della zona centro-settentrionale del Paese, arrivando alle porte della capitale Baghdad. La situazione di emergenza è dimostrata anche dalle parole del Presidente Barack Obama che ieri ha parlato di un possibile intervento armato nel Paese, molto probabilmente attraverso l'uso di aerei o droni per i bombardamenti delle truppe jihadiste. Con i ribelli a meno di 90 chilometri da Baghdad per il momento però l'unica iniziativa americana è stata quella di ordinare l'immediata evacuazione della base militare di Balad, uno dei più grandi centri di addestramento del Paese. Civili e contractors hanno già ricevuto l'ordine di allontanarsi e, come comunica il Dipartimento di Stato americano, sono partiti tre aerei per portarli in un luogo più sicuro. Intanto in un messaggio audio il portavoce dell'Isis, Abu Mohammed Al-Adnani, invita i suoi uomini attestati nel villaggio di Udhaim, nella periferia estrema della capitale, a lanciare l'attacco definitivo su Baghdad.

L'intervento dei curdi e dell'Iran in Iraq

Nonostante la crisi, a Baghdad il parlamento non ha raggiunto il quorum per indire lo stato d’emergenza contro l’avanzata dei miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, come aveva chiesto invece il premier filo-iraniano Nuri al-Maliki. Con la situazione di caos nel Paese arabo in campo sono scese ora anche le milizie curde dei Peshmerga. I militanti armati sono riusciti a riprendere il controllo della ricca città petrolifera di Kirkuk, da cui l'esercito era fuggito pochi giorni fa, e ora stanno fortificando le difese in vista di un assalto dei jihadisti. Le milizie curde hanno affermato di essere in grado di non lasciare entrare nessun jihadista nella città nel nord-est dell'Iraq da tempo contesa tra curdi e arabi. Anche l'Iran nel frattempo ha promesso che aiuterà l'Iraq a combattere l'offensiva dei qaedisti anche se non sono state fornite informazioni sul tipo di sostegno militare che sarebbe disposto a mettere in campo.

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