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Incidenti sul lavoro, ancora una giornata tragica: 7 vittime in sole 24 ore

Continua la strage silenziosa che vede morire, con una frequenza che fa paura, troppe persone sul loro posto di lavoro. Solo qualche giorno fa, da nord a sud, si sono registrate sette vittime. Fillea-Cgil parla di emergenza nazionale.
A cura di Susanna Picone
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Incidenti sul lavoro, ancora una giornata tragica: 7 vittime in sole 24 ore

La giornata del 22 novembre 2011, sarà ricordata – nostro malgrado – sicuramente per l’ennesima tragedia di questa stagione di grandi nubifragi che, da nord a sud, stanno seminando vittime e danni ingenti. In questi giorni, infatti, le prime pagine dei giornali sono giustamente dedicate al disastro in Sicilia ma l’Italia non piange solo le morti determinate dalla furia della natura ma, anche, altre che però raramente riescono a guadagnare una forte attenzione mediatica.

Non a caso quando si parla di morti sul lavoro spesso si fa riferimento ad una “strage silenziosa”. La giornata del 22 novembre è stata tragica in particolar modo: nel nostro Paese ben sette persone non sono tornate a casa dopo la loro giornata di lavoro. Sette vittime in sole ventiquattro ore, tre in più rispetto all'ultimo tragico bilancio segnato appena qualche giorno fa. “Un bollettino di guerra dai cantieri”, in questi termini ne parla Fillea-Cgil: a morire sono quasi sempre gli operai perché basta poco per scivolare da un’impalcatura o restare schiacciati tra qualche pedana.

Sette morti bianche

28 anni, operaio polacco, cade da un’impalcatura alta dieci metri costruita per riparare il tetto di una fabbrica a Supino, in provincia di Frosinone.

Seconda vittima registrata nel Lazio: a Soriano nel Cimino (Viterbo), nella cava della Società Micci srl, muore schiacciato da una lastra di peperino Giuseppe Delle Monache, 58 anni. L'operaio stava transitando all' interno della cava alla guida del macchinario adibito al taglio dei blocchi di peperino quando, per cause che dovranno essere accertate, due lastre gli sono cadute addosso uccidendolo sul colpo.

Ancora un operaio straniero, Gheorghe Barbuta, rumeno 37enne, cade da un tetto a Rottofreno, Piacenza. A casa non lo vedranno tornare la moglie e due figli.

A Montano Lucino (Como) un operaio di 56 anni perde la vita mentre svolgeva il suo lavoro in cantiere: era un dipendente di un’impresa edile.

Ad Aurisina, Trieste, tocca ad un operaio straniero di 59 anni: muore schiacciato da uno sperone di roccia di 4 tonnellate staccatosi dalla parete. L’uomo muore sul colpo dopo la botta alla testa.

La tragedia di Foggia è quella di Marcello Cassinese, 43enne schiacciato da un bancale carico di confezioni di zucchero caduto sul nastro trasportatore dove questi si trovava.

Di nuovo un’impalcatura, di nuovo una caduta fatale: a Trevi, in provincia di Perugia, perde la vita un operaio edile di 48 anni.

Ad un certo punto queste storie non possono più essere tollerate ed ecco allora che arriva il monito del segretario generale di Fillea-Cgil, Walter Schiavella, che chiede l’aiuto del Governo per “avviare subito un piano straordinario di controlli sulla sicurezza e sulla regolarità del lavoro nei cantieri”.

Occorre fermare questa carneficina: in tempi di crisi la corsa al ribasso e al risparmio sui costi del lavoro, l’esasperazione dei ritmi produttivi, l’elusione delle regole e l’assenza di controlli producono solo una cosa, l’aumento degli incidenti e dei morti sul lavoro.

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