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Ilva, a Taranto operai in sciopero. Vendola: “Soluzione a ore” (VIDEO)

Due ore di sciopero con assemblea e blocchi stradali nei pressi dell’acciaieria, alla mobilitazione manca la Fiom. Ferrante deposita i ricorsi, intanto dal governo sottolineano che le loro azioni non sono contro la magistratura.
A cura di Susanna Picone
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Due ore di sciopero con assemblea e blocchi stradali nei pressi dell’acciaieria, alla mobilitazione manca la Fiom. Ferrante deposita i ricorsi, intanto dal governo sottolineano che le loro azioni non sono contro la magistratura.

Anche oggi sarà una giornata calda a Taranto, dove i lavoratori dell’Ilva sono nuovamente scesi in piazza per uno sciopero con assemblea di due ore proclamato con le stesse modalità di ieri dalle segreterie provinciali di Fim-Cisl e Uilm-Uil e con dei nuovi blocchi stradali in prossimità del complesso siderurgico. Alla protesta odierna non partecipa la Fiom la quale ritiene che quest’ultima mobilitazione sia in sostanza “contro l’azione della magistratura”. La nuova settimana calda dei lavoratori dipende dagli ultimi provvedimenti presi dal gip di Taranto, Patrizia Todisco, relativi allo stop degli impianti sequestrati e alla esclusione del presidente Ferrante dai custodi dello stabilimento. Allo sciopero odierno partecipano gli addetti alla riparazione dei locomotori, all’energia e alla gestione dei piazzali. Dopo la pausa di Ferragosto la mobilitazione riprenderà giovedì con altre due ore di sciopero. C’è da dire, anche, che non tutti i lavoratori sono contro le decisioni della magistratura, c’è divisione infatti tra quanti difendono il loro posto di lavoro e quanti, invece, solidarizzano con i recenti provvedimenti a favore dell’ambiente.

Ferrante pronto a fare ricorso – Sul piano legale il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante in mattinata era atteso al tribunale di Taranto per depositare i ricorsi contro i due provvedimenti firmati dal gip Todisco: in particolare col suo secondo provvedimento il gip ha revocato la nomina di custode giudiziario al presidente dell’acciaieria reinserendo al suo posto il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Taranto, Mario Tagarelli. Un provvedimento arrivato perché Ferrante, in seguito a quello che decideva lo stop alla produzione, aveva annunciato di voler fare ricorso. Ad occuparsi direttamente della vicenda Ilva, intanto, c’è anche il governo: proprio ieri il sottosegretario Catricalà aveva annunciato l’intenzione di far ricorso alla Consulta per chiarire quanto sta avvenendo a Taranto, poi il ministro Clini ha sottolineato la speranza di incontrare, in occasione della missione governativa del 17 agosto, il procuratore capo perché “se riusciamo a trovare il punto di equilibrio abbiamo risolto i problemi”.

Il parere del governatore Vendola – Secondo il governatore della Puglia, Nichi Vendola, “la partita potrebbe anche sbloccarsi nelle prossime ore”. Vendola ha spiegato che da parte loro a Bari è stata scelta una strada diversa da quella di Roma: “Dal tavolo pugliese – dice il governatore – è partito un rilancio positivo del confronto con la magistratura”. Gli sviluppi con un piano di bonifica dell’Ilva, lo spera, potrebbero dunque arrivare a ore. Secondo il governatore la soluzione dell’Ilva sta nell’analisi meticolosa delle carte della Procura perché “lì dentro c’è il percorso da compiere per evitare la chiusura ambientalizzando finalmente la fabbrica”. Infine Vendola ha sottolineato il suo rifiuto per la contrapposizione tra operai e magistrati.

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