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Il Partito Comunista di Rizzo vieta facebook agli iscritti: “Viola il leninismo”

Pubblicato sul sito del Partito Comunista il vademecum per l’uso di facebook tra gli iscritti: “E’ fatto assoluto divieto a ogni iscritto al Partito (tanto più se dirigente) a fare considerazioni e analisi politiche generali autonome”.
A cura di Davide Falcioni
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Lo slogan del Partito Comunista, quello guidato da Marco Rizzo, recita chiaramente: "Contro la UE, contro la Nato, per il socialismo". Sotto la falce e martello, che troneggia sul sito dell'organizzazione politica nata da una costola dal Partito Comunista italiano (a sua volta sorto un anno prima da una scissione di Rifondazione Comunista), tuttavia sarebbe forse il caso di aggiungere una voce: "Contro la libera espressione dei militanti su facebook". Proprio così: da ieri infatti sono state diffuse sul sito internet le "regole per l'uso di facebook e di ogni altro social network", una sorta di vademecum a cui tutti gli iscritti sono obbligati  ad attenersi pena il deferimento al Collegio di Garanzia, ovvero la "magistratura" interna di cui sono dotati tutti i partiti politici.

Le regole imposte da Marco Rizzo e compagni sono infatti ferree e impediscono a iscritti e dirigenti politici locali di pubblicare, sulla propria bacheca di facebook, opinioni politiche che non siano perfettamente aderenti a quelle stabilite dai vertici nazionali. Il riferimento, nella premessa, è addirittura alla dottrina leninista. Il buon  Vladimir Il'ič Ul'janov, motore della Rivoluzione russa, tuttavia morì nel 1924: all'epoca dei social network non c'era traccia e il rivoluzionario era costretto a dettare la linea politica addirittura dalla Finlandia…

Ma ecco le regole per l'uso di facebook del Partito Comunista:

La natura dei social-network spinge oggettivamente all’individualismo e alle peggiori performance di protagonismo. Serve quindi regolamentare il loro uso, seguendo le ispirazioni della dottrina leninista dell’organizzazione. Le discussioni  politiche vanno fatte dentro le strutture del Partito. I pareri e le elaborazioni dei singoli compagni andranno ad arricchire la linea elaborata collettivamente. Queste le regole votate all’unanimità al CC del 6 maggio 2015.

*E’ fatto assoluto divieto a ogni iscritto al Partito (tanto più se dirigente) a fare considerazioni e analisi politiche generali autonome.

*Queste spettano solo all’account nazionale, a quello del segretario generale, a quello del Ful e del Fronte della Gioventu’ Comunista.

*E’ inoltre vietato ‘taggare’ altri membri del Partito sempre su questioni politiche, storiche, filosofiche e culturali.

*E’ invece auspicabile che i membri del Partito e del CC promuovano, condividano e tagghino i post degli organi nazionali.

*E’ fatto assoluto divieto ad usare bandiere o simboli del Partito nell’immagine del proprio account personale. Le bandiere ed i simboli del Partito sono esclusivamente rappresentate negli account di Partito ad ogni livello (da quello centrale sino a quello di cellula).

*Le stesse modalità di comportamento spettano, a cascata, per i militanti e dirigenti a livello regionale e di federazione.

*Tutti gli account di Partito (da quelli regionali a quelli della singola cellula) devono comunicare riservatamente alla Direzione Centrale (nella persona del Coordinatore) la password.

*La pubblicazione di fotografie e filmati di manifestazioni del Partito devono esser improntate alla massima efficacia propagandistica e consapevolezza politica dell’evento.

*Qualunque violazione verra’ da ora in poi deferita alla CCCG.

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