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Il Parlamento Ue dichiara guerra ai grassi industriali: “Servono limiti, sono dannosi”

Una risoluzione votata oggi a Straburgo chiede all’Europa che vengano posti dei limiti vincolanti sulle quantità di acidi grassi trans di produzione industriale perché sarebbero responsabili di molte malattie cardiovascolari.
A cura di Charlotte Matteini
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Con una risoluzione votata oggi a Strasburgo, il Parlamento europeo chiede all'Unione di introdurre entro due anni limiti vincolanti sulle quantità di acidi grassi trans di produzione industriale (Tfa) presenti negli alimenti perché questo tipo di grasso può aumentare il rischio d'insorgenza di varie patologie, tra cui malattie cardiovascolari, il morbo di Alzheimer, diabete, obesità e sterilità. L'assunzione di Tfa è in gran parte legata al consumo degli oli parzialmente idrogenati di produzione industriale e nel testo approvato dall'Europarlamento con 586 voti a favore, 19 contrari e 38 astensioni, si evidenza inoltre che solo un consumatore su tre ha conoscenze in materia ed è conscio dei danni che questo particolare grasso può provocare al consumatore che ne abusi, il che dimostrerebbe inoltre, secondo i parlamentari, come le misure di etichettatura non riescano correttamente a informare l'acquirente di certi prodotti.

I grassi Tfa tendono ad essere utilizzati negli alimenti meno cari, di conseguenza spesso vengono consumati da persone con uno status socioeconomico inferiore e ciò aumenterebbe a sua volta il rischio di ampliare le disuguaglianze sanitarie. Questi grassi insaturi sono soprattutto presenti negli alimenti ottenuti da ruminanti e negli olii vegetali parzialmente idrogenati prodotti industrialmente e il loro consumo, seppur con distinzioni tra le due categorie, è stato associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di cardiopatie coronariche, patologie che ogni anno causano circa 660mila decessi in tutta Europa, ossia il 14% circa della mortalità complessiva.

Tredici anni fa, nel 2003, la Danimarca introdusse con apposita legislazione limiti vincolanti per i Tfa industriali del 2% e questo tipo di approccio avrebbe portato, stando ad alcuni studi condotti negli ultimi anni, a una consistente diminuzione dei decessi causati da malattie cardiovascolari. In seguito, con il passare degli anni, altri tre stati europei hanno introdotto nel proprio ordinamento una legge che limitasse il contenuto di questi grassi nei cibi, per la precisione l'Austria nel 2009, l'Ungheria nel 2013 e la Lettonia nel 2015.

Misure volontarie per ridurre il contenuto di Tfa sono attualmente in atto in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito e Grecia, mentre in Bulgaria, Malta, Slovacchia, Regno Unito e Finlandia le autorità nazionali hanno emesso apposite raccomandazioni dietetiche.

Nel giugno 2015, la Food and Drug Administration statunitense ha pubblicato una decisione che determina che gli olii parzialmente idrogenati, ossia la fonte alimentare primaria di grassi trans industriali negli alimenti trasformati, non sono più "generalmente riconosciuti come sicuri" per l'uso alimentare e saranno vietati dal giugno 2018.

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