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Il mistero del soldato morto durante la Guerra risolto a distanza di 100 anni

Zelindo Buti, pisano, era scomparso durante la Prima Guerra Mondiale in Polonia. I suoi familiari non avevano mai più avuto notizie di lui negli ultimi 99 anni. E’ stato solo per caso che la sua lapide è stata notato da un sassarese in visita a Breslavia.
A cura di B. C.
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Hanno dovuto attendere quasi 100 anni per conoscere le sorti del loro parente disperso durante la Prima Guerra Mondiale. Zelindo Buti era un soldato, originario di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, scomparso durante la guerra del 15-18. A risolvere il mistero, come evidenzia La Nazione, è stato Mario Turis. Secondo quanto raccontato dall’uomo, originario di Sassari, è stato anche grazie a sua moglie polacca che il mistero ha trovato una soluzione.

Durante una visita, insieme alla donna, al cimitero dei caduti italiani della prima guerra mondiale di Breslavia, in Polonia, appunto, “mi sono imbattuto in questo cimitero. Lì ho trovato lapidi con nomi italiani, a volte storpiati, e relative date di nascita e morte. Tornato in Italia ho incrociato le notizie in mio possesso con la banca dati del Ministero della Difesa. Per i nominativi rintracciati i gruppi di paese su Facebook hanno fatto il resto”, racconta Turis. L’uomo ha scattato una foto e l’ha postata sul gruppo Facebook su ‘Sei di Santa Maria a Monte..’, dove è presente anche Deanna Buti, nipote di Zelindo, ed ora residente a Milano: “Ragazzi, quello è mio zio! Ma come faccio a trovare altre informazione? Zelindo è sempre stato considerato un disperso in guerra. Fratello Del mio babbo, non sposato, che. Io non ho mai conosciuto! Vorrei altre informazioni!” ha scritto Deanna. “Sono emozionata” ha ammesso la donna.

“Adesso mi attiverò con l’amministrazione comunale. A breve non è esclusa la possibilità che una rappresentanza della famiglia parta in direzione Polonia” dice ancora la nipote del soldato. E poi dice grazie al signor Turis: “Gli siamo grati. Molto. Se non fosse stato per lui forse non avremmo più saputo nulla di zio Zelindo”. conclude Deanna Buti.

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