Il giovane detenuto e la cuoca 56enne si innamorano nel carcere: interviene il sindacato

Lei ha 50 anni e fa la cuoca nel carcere minorile Ferrante Aporti di Torino. Lui, poco più che maggiorenne, nordafricano, in quel penitenziario è rinchiuso per spaccio di droga. Si sono conosciuti dopo che il 19enne ha ottenuto un permesso per lavorare in cucina e si sono innamorati. La vicenda, come prevedibile, ha destato prima dubbi sulla veridicità dei fatti, poi scalpore e polemiche in merito all’intera organizzazione rieducativa e sul caso ha preso posizione anche il sindacato di polizia penitenziaria Osapp."Non possiamo negare di essere esterrefatti".
La storia d’amore è, come detto, iniziata tra i fornelli del carcere di Ferrante Aporti. Non è chiaro da quanto tempo andasse avanti. Fatto sta che, tra una portata e l’altra, tra i due è scattata la scintilla. La coppia avrebbe usato gli spazi di incontro per altre attività durante le quali per vedersi, fin quando è stata scoperta. A seguito dell’episodio la cuoca è stata allontanata dalla struttura ed è stato presentato un esposto in procura.
"Ci verrebbe da chiedere ai responsabili territoriali e nazionali della giustizia minorile – afferma il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci – se quanto viene riportato dagli organi di informazione costituisce, purtroppo, l'attuazione di un particolare metodo di rieducazione, o se piuttosto si tratta di palese incapacità gestionale e organizzativa. In entrambi i casi suggeriremmo ai suddetti responsabili di dimettersi. Al ministro della giustizia Orlando – conclude Beneduci – qualora ciò non gli fosse di eccessivo disturbo, stanti le precedenti dimostrazioni di interesse, l'onere di disporre una quanti mai celere ispezione ministeriale".