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Il figlio nasce morto: la mamma lo tiene con sé per 15 giorni, lo culla e gli fa bagnetto

Il piccolo Rory Bell è venuto al mondo senza vita dopo che la madre aveva sofferto di una grave emorragia interna a pochi giorni dal parto. La donna non lo ha seppellito subito, prima ha voluto “stabilire un legame con lui”. Così per due settimane, si è comportata come se fosse vivo.
A cura di B. C.
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L'ultima cosa che Lynsey Bell ricorda prima del suo ricovero, è la devastante notizia datele dai medici: "il tuo bambino verrà alla luce già morto". Una gravidanza già difficile quella della donna, culminata con un’emorragia interna e lo scioccante annuncio in ospedale. Ma, dopo essersi risvegliata da due giorni di coma, Lynsey, 32 anni, inglese, ha preso una scelta tanto discutibile quanto coraggiosa: tenere con sé il piccolo Rory, nonostante non fosse più in vita.

Attraverso una particolare procedura medica, lo staff sanitario dell’ospedale Newcastle-upon-Tyne, ha permesso a Lynsey e a suo marito Mark, 32 anni, di vedere il più possibile il bimbo per circa due settimane. Nonostante il lutto, la coppia ha cambiato il pannolino del piccolo, l’ha cullato tra le proprio braccia, gli ha fatto il bagnetto, così da creare un legame e poter dire addio al loro bambino nella maniera meno dolorosa possibile. “Rory era mio figlio. Avevo bisogno di prendermi cura di lui, avevo bisogno di cambiare il suo pannolino, conoscerlo e fare tante altre cose con clui” ha detto la donna. 15 giorni dopo la famiglia Bell ha poi portato Rory a casa per la prima e ultima volta.

“Lo abbiamo coccolato, gli abbiamo letto storie, lo abbiamo cambiato e fatto il bagnetto. Le nostre famiglie sono venute a dirgli addio e ad abbracciarlo” dice la donna, che il giorno dopo ha sepolto il figlioletto accanto a suo nonno. I fatti sono avvenuti nell’agosto del 2014, solo ora Lynsey ha avuto il coraggio di raccontarli alla stampa inglese. “So che la gente a volte non ha il coraggio di menzionare il nome di Rory davanti a me, ma a me piace parlare di mio figlio. E’ stato parte della nostra famiglia, anche se per poco. Non dimenticherò mai il mio bambino speciale” dice la donna.

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