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Il circo arriva a Montecitorio e protesta: “A noi solo spiccioli”

Clown, giocolieri ed acrobati di fronte al Palazzo della Camera. L’ente nazionale Circhi denuncia: «I fondi sono la metà di quelli a disposizione. E il Fus stanzia solo l’1,5%». Obiettivo è anche zittire gli animalisti, in merito all’uso delle bestie negli spettacoli: “Senza animali non è un circo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Sit-in di clown e acrobati a p.zza Montecitorio

Trapezisti, clown e giocolieri "armati" di hula hoop, tamburi, palline e torce infuocate davanti a Montecitorio. Nessuna animale, ma è come se partecipassero anche loro alla protesta indetta dall’Ente circhi, l’associazione di categoria del settore, che adotterà entro dicembre un regolamento per il benessere delle bestie, anche a seguito degli ultimi episodi di cronaca che hanno visto indirettamente protagonista il Circo Martini (dal caso della sfortunata giraffa fuggita durante lo spettacolo allo show "alternativo" dell'alligatore a Parma). «Scopo dell'evento – fa sapere l'organizzazione – è quello di rispondere agli attacchi faziosi e discriminatori di cui i circhi sono stati fatti oggetto soprattutto nelle ultime settimane, a partire dal caso della giraffa e dai divieti imposti dai sindaci di Imola e Parma». Alcuni dei colorati manifestanti mostrano striscioni, recanti le scritte: "Senza animali non è circo" e “Vendo pesce surgelato… e sono animalista”, con protagonista la "nemica" dei circensi, la parlamentare animalista del Pdl Michela Vittoria Brambilla, che si è ripetutamente battuta contro l'uso degli animali nei circhi.

Nel Palazzo della Camera, ci sono però anche i rappresentati circensi in giacca e cravatta. Il presidente dell'Ente nazionale circhi Antonio Buccioni, critica duramente gli animalisti:

«Non si capisce cosa si voglia da noi, a parte i presupposti ideologici – prosegue il presidente dell'Ente nazionale circhi- persone che oggi dicono ‘viva il circo senza animali' domani potrebbero dire ‘viva l'orchestra senza archi' perchè dal loro punto di vista un albero non è nato per diventare uno Stradivari

Sit-in di clown e acrobati a p.zza Montecitorio

Ma il motivo della manifestazione è anche economico. Buccioni parla «di un'emergenza culturale, con il mondo della cultura vissuta come un fastidio e sottofinanziata». Infatti se al settore va solo l'1,5% del Fondo unico per lo spettacolo (Fus), alla "vera" attività circense su un totale di 6,6 milioni ne spettano meno di 2. Buccioni ha parlato oggi  nella sala stampa della Camera. Dalla sua parte c'era anche Liana Orfei; oltre che il senatore Pdl Carlo Giovanardi, la deputata della Lega Paola Goisis, il critico d'arte Vittorio Sgarbi e lo psichiatra Alessandro Meluzzi.
Un'occasione quella di oggi per puntualizzare «la vera realtà del circo in Italia, il suo valore sociale, storico, artistico e culturale» e per «rivendicare la centralità della presenza degli animali negli spettacoli così come il pubblico chiede» conclude il Presidente dell'Ente nazionale circhi.

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