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Il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato nella storia

L’anno 2015 è stato il “più caldo della storia”, dice il climatologo tedesco, Hans Joachim Schellnhuber. E se andremo avanti così arriveremo ai 60° C nelle zone più calde del Pianeta.
A cura di Redazione
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L'anno 2015 è stato il "più caldo della storia". E stavolta non lo dice un improvvisato esperto, ma un climatologo conosciuto in tutto il mondo, Hans Joachim Schellnhuber, climatologo del Cbe Potsdam Institute for Climate Impact Research e membro della Pontificia Accademia della Scienza. Da quando ci sono gli strumenti per misurare queste metriche, dunque, i mesi non si sono mai susseguiti torridi come l'anno in corso. "Un dato quasi inquietante. Un salto notevole per i modelli dei cambiamenti climatici" dice il climatologo, intervenendo al XII Forum internazionale Greenaccord dell'Informazione ambientale in corso a Rieti. Schellnhuber ha sottolineando che a tale esito contribuisce "direttamente l"evento del Nino", fenomeno climatico periodico che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale in media ogni cinque anni. L'analista tedesco ha spiegato che "in una manciata di decenni, nell'era industriale, le concentrazioni di CO2 in atmosfera sono aumentate del 40%, da 280 a oltre 400 parti per milioni".

Entro il 2100 arriveremo fino a 60°C

Occorre modificare al più presto la tendenza, altrimenti "Ci sarà un aumento della temperatura entro fine secolo di oltre 5 gradi centigradi, arrivando in Medio Oriente a 60 gradi percepiti" dice Schellnhuber. "Per di più – ha rilevato – se dovessimo bruciare tutti i combustibili fossili disponibili nei giacimenti mondiali, il riscaldamento globale sarebbe di 8-10 gradi centigradi". Secondo l'analista tedesco, alcune regioni sarebbero particolarmente colpite, tanto da rendere, ad esempio, "impossibili i pellegrinaggi dei fedeli in Terra Santa".

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