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I credenti sono meno intelligenti degli atei: lo rivela uno studio

Lo studio è stato effettuato dai ricercatori dell’Università di Rochester, New York, che hanno analizzato 63 ricerche dedicate al tema condotte a partire dal 1921.
A cura di Davide Falcioni
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Le persone religiose sono mediamente meno intelligenti dei "non credenti": è quanto rivela uno studio (in calce all'articolo) condotto dai ricercatori dell'Università di Rochester, New York. A renderlo noto è stato il quotidiano The Independent. Il team di studiosi, guidato dal professor Miron Zuckerman, ha iniziato ad approfondire i risultati di 63 studi condotti negli Stati Uniti a partire dal 1921, dai quali emerge che c'è un rapporto "negativo" tra intelligenza e religiosità. Tuttavia alcuni critici hanno fatto notare come la definizione data di "intelligenza" trascuri aspetti come la creatività e l'emotività, soffermandosi solo sull'intelligenza "analitica".

Lo studio non afferma che la fede rende stupidi, ma spiega che le persone più brillanti sono più propense ad allontanarsi dalla religione. Tre psicologi che hanno collaborato con i ricercatori hanno definito l'intelligenza come "la capacità di ragionare, anticipare, risolvere i problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, imparare in fretta e apprendere dall'esperienza". Lo studio ha spiegato infine che le persone più intelligenti e meno propense ad accettare un credo religioso sono anche le migliori sul lavoro, hanno stipendi più elevati ed una autostima molto accentuata.

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