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Piemonte. Fuori nevica, donna partorisce in casa

Una donna di un piccolo borgo alpino ha partorito in casa: fuori la strada era impraticabile a causa della neve.
A cura di D. F.
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Quando ha iniziato a sentire le contrazioni erano ormai le 2 e mezza di notte e fuori la strada era coperta di neve e impraticabile. Così una donna di Formazza, un piccolo paese della Val D'Ossola a 1.200 metri di quota, non ha potuto fare altro che partorire in casa, come in quel piccolo villaggio ormai non accadeva da almeno 50 anni. Troppo forte la voglia di Alessio – questo il nome dato al bambino – di venire al mondo. Quando l'ambulanza è arrivata, dopo non poche peripezie, la donna aveva già partorito.

Fortunatamente la donna ha trovato alcune persone ad aiutarla: non solo i genitori, ma anche i volontari del servizio di soccorso del paese, di 440 anime, il più settentrionale del Piemonte. Il ruolo più arduo, quello di ostetrico, è stato ricoperto dal padre della partoriente, assistito dalla moglie. Entrambi hanno seguito alla lettera le indicazioni che arrivavano dal 118, ma determinanti sono state anche le conoscenze acquisite "sul campo", quando nel secolo scorso ogni parto era domestico: "E’ successo tutto così alla svelta che non ho avuto nemmeno il tempo di capire bene cosa stava accadendo – racconta a La Stampa la neomamma, Eleonora Samonini -. Mio marito era a Macugnaga per lavoro e appena mi sono accorta che mio figlio stava nascendo ho chiamato i miei genitori. È stato tutto così naturale, e pensare che non avevo nemmeno fatto i corsi pre parto. Paura? No, credo ne abbia avuta più mio papà".

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