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Esce dal carcere dopo 30 anni e uccide la madre. In casa era pronta festa di “bentornato”

Steven Pratt era appena uscito di prigione dopo aver scontato una condanna per omicidio. Ma dopo appena 48 ore ha ucciso la madre a calci e pugni. “Avevamo litigato, non volevo sentire i suoi consigli e ho perso le staffe. Le ho dato una lezione, non pensavo che sarebbe morta”, ha dichiarato l’uomo.
A cura di C. T.
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detenuto carcere

Steven Pratt, quarantacinque anni, era appena uscito di prigione dopo aver scontato una condanna a trent'anni per omicidio. La madre lo stava aspettando con ansia, e stava organizzando una festa per il suo ritorno. Ma Steve, dopo appena quarantotto ore dalla sua uscita dal carcere, ha preso la donna a calci e pugni e l'ha uccisa. "Era entusiasta, era come se le avessero ridato la vita. Non l'abbiamo mai vista così" hanno raccontato al Washington Post i vicini del quartiere residenziale di Atlantic City. Subito arrestato dalla polizia, Steven ha spiegato così il suo gesto: "Ho ucciso mia madre, ma non volevo e sinceramente non so neanche perché. Avevamo litigato, non volevo sentire i suoi consigli e ho perso le staffe. Le ho dato una lezione, non pensavo che sarebbe morta". L'uomo è stato riportato nellla prigione da cui era uscito poche ore prima.

Una circostanza che ha lasciato increduli gli uomini delle forze dell'ordine: "Quando dal quartiere ci hanno chiamato, dicendo che sentivano urla e insulti, abbiamo pensato a un errore, ma l'indirizzo purtroppo era quello, non era possibile sbagliarsi. Quello dove avevamo riportato l'ex galeotto che era stato accolto a braccia aperte dalla madre e dai parenti. Avevano addirittura organizzato una festa di benvenuto , era quasi pronta", hanno detto gli agenti, il cui primo pensiero è andato alla madre di Steve che "era così felice, le brillavano gli occhi. Eppure la strada era quella e anche il numero civico. Quando abbiamo trovato il corpo della madre c'erano i festoni già appesi alle mura di casa".

Pratt era finito in carcere a quindici anni, quando con una pistola uccise l'uomo che viveva nell'appartamento accanto. Anche in questo caso la motivazione era un banale diverbio. Il vicino di casa gli avava chiesto di non fare rumore con gli amici sul pianerottolo di casa, di rientrare e di mettersi a fare i compiti nella sua stanza. Una lite culminata con un colpo di pistola in testa e alla spalla. Per quell'episodio Steven ha scontato trent'anni di reclusione, in una prigione dove, appena quarantotto ore dopo la conquistata libertà, è tornato.

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