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Elezioni Politiche 2013: da Fini a Di Pietro ecco i “trombati” eccellenti

Il partito dell’ex presidente della Camera non entra a Montecitorio così come Rivoluzione Civile con cui si era candidato l’ex Pm. Con i risultati delle elezioni politiche però sono molti i leader politici esclusi dal Parlamento.
A cura di Antonio Palma
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Elezioni Politiche 2013: da Fini a Di Pietro ecco gli esclusi eccellenti

Oltre al'ingovernabilità oggettiva del Paese i risultati di queste elezioni politiche 2013 hanno dato anche alcuni verdetti senza appello , ovvero l'esclusione dal Parlamento di molti personaggi pubblici di primo piano della vita politica italiana e al cento del dibattito nel corso della precedente legislatura. Il primo dato da segnalare è l'esclusione dalla Camera dei deputati di Futuro e Libertà, il partito di Gianfranco Fini che ha raccolto solo 159mila voti vale a dire lo 0,46% delle preferenze. L'ex Presidente della Camera dei deputati e i suoi uomini come Italo Bocchino dunque rimarranno fuori dal Parlamento visto che al Senato il partito non si era presentato preferendo appoggiare la lista unitaria di Monti. Al Senato per i centristi esclusa anche la candidata Giulia Bongionro che è in lizza anche per le regionali nel Lazio visto che la lista Con Monti per l'Italia nel Lazio non ha ottenuto seggi.

Fuori Di Pietro ma anche la sinistra – Tra gli esclusi eccellenti anche il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro candidato come deputato tra le fila di Rivoluzione Civile di Ingroia che con un 2,25% non ha portato nessun uomo in Parlamento. Con i due ex Pm restano fuori dal Parlamento anche tutti i leder della sinistra che erano confluiti in Rivoluzione Civile da Diliberto dei comunisti a Ferrero di rifondazione che non sono riusciti nell'obiettivo di ritornare alla Camera. Sul fronte del centrodestra, resta escluso dal Senato Guido Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d'Italia così come non è eletto anche Raffaele Lombardo, leader del Mpa  ed ex governatore siciliano.

Gli esclusi tra Udc e Pd – Anche per quanto riguarda l'Udc, che è riuscita a resistere in Parlamento ma ha ottenuto meno voti di quanto si aspettava, restano fuori molti esponenti di primo piano come Paola Binetti, Ferdinando Adornato e Roberto Rao. Per il Pd invece non ce l'hanno fatta tra gli altri Giorgio Gori che si era schierato con Matteo Renzi alle primarie democratiche e l'ex parlamentare Maria Paola Concia candidata in Abruzzo. Fuori dal Parlamento infine anche l'ex vicepresidente di Palazzo Madama Emma Bonino visto che i Radicali con un misero 0.19% alla Camera e un 0,2% al Senato non eleggono nessun rappresentante.

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