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E Beppe Grillo “mette insieme” topi, spazzatura e clandestini (poi cancella)

È bufera per un tweet di Grillo (che rimanda ad un post altrettanto problematico) che attacca Marino parlando di rischio “topi, spazzatura e clandestini” per la città di Roma.
A cura di Redazione
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AGGIORNAMENTO: Tweet cancellato e pezzo sul blog modificato da parte di Beppe Grillo, dopo l'ondata di polemiche in Rete. Ora il capo politico del Movimento 5 Stelle parla di "andare a elezioni il prima possibile, prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai campi dei clandestini gestiti dalla mafia". Una linea ugualmente "discutibile", ma che fa chiarezza su una prima "associazione" davvero indecente:

“Non si può aspettare il 2016, bisogna andare a elezioni il prima possibile, prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini”. È questo il passaggio di un post pubblicato da Grillo sul suo blog che sta scatenando una marea di polemiche, in particolare sui social network. Mettere sullo stesso piano topi, spazzatura e clandestini (e rilanciare tale messaggio anche via twitter” è l’ennesimo scivolone del capo politico del Movimento 5 Stelle sulla questione migranti, ancor più grave perché capita in un momento particolarmente complesso e delicato (con la questione Ventimiglia e l’intensificarsi degli sbarchi).

La posizione del M5S sull’immigrazione è nota da tempo, così come sono note le critiche al sistema dell’accoglienza e alle lacune del Governo Renzi, tuttavia questa scelta comunicativa è apparsa eccessiva. E soprattutto decisamente non necessaria, considerando che il contenuto del post è ben diverso: si tratta sostanzialmente di una critica legittima e fondata al caos in cui versa la Capitale, con un Sindaco semi – sfiduciato dallo stesso Matteo Renzi. Così spiega infatti Grillo:

Roma è governata da uno zombie: "Ignaro" Marino è un morto che cammina. La sentenza di condanna è stata proclamata dallo studio di Porta a Porta e non ammette appello. Il sindaco, oltre che dai cittadini riuniti al Campidoglio lunedì, è stato scaricato dal suo stesso partito, ma fa finta di niente, tanto a rimetterci sono i cittadini di Roma che pagano le tasse che finiscono nelle casse delle cooperative, dei Buzzi, della mafia, mentre vedono la loro città affogare nel degrado. Il Pd vuole sbarazzarsi di Marino per frenare l'emorragia di voti, ma non vuole perdere il controllo sulla città per evitare che si apra il vaso di Pandora delle cooperative e dei legami con il Pd romano, quindi non vuole che i cittadini si esprimano con il voto: premierebbero gli onesti e la pacchia finirebbe. Ma la città è nel caos istituzionale e amministrativo e non si può più tergiversare.

Poi, in fondo al pezzo, l’inutile affondo sulla questione “clandestini” (che poi sarebbe stato opportuno definire richiedenti asilo, migranti, profughi). E le reazioni sono veementi:

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