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Una donna col velo è stata cacciata dall’Opera di Parigi

E’ accaduto durante la rappresentazione della Traviata, una spettatrice portava un velo che le copriva capelli, bocca e naso lasciandole scoperti solo gli occhi. In Francia vige il divieto di portare burqa o niqab nei luoghi pubblici.
A cura di Biagio Chiariello
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Completamente velata, solo uno spiraglio per gli occhi. Una donna si è presentata così, col più classico dei burqa, all’Opera Bastille di Parigi per assistere alla rappresentazione della Traviata. Seduta in prima fila proprio dietro al direttore d'orchestra, nessuno poteva evitare di accorgersi del suo abbigliamento. Anche perché in Francia è vietato. E per questo motivo la spettatrice è stata gentilmente accompagnata all’uscita del teatro. Il fatto è avvenuto lo scorso 3 ottobre, sono stati i coristi a pretendere il rispetto della legge. “Durante l’intervallo un mio collaboratore si è avvicinato alla signora in prima fila e ha spiegato la situazione – racconta il vicedirettore dell’Opéra, Jean-Philippe Thiellay, dice che l’errore è stato compiuto subito, all’ingresso, quando la signora è stata lasciata entrare. -: o si toglieva il velo dal volto, o era costretta a uscire. Lei e l’accompagnatore hanno preferito alzarsi e andarsene, senza protestare. Non c’è stato clamore”.

Il divieto del burqa in Francia

Del resto la legge francese stabilisce che “nessuno può, nello spazio pubblico, portare una tenuta destinata a dissimulare il volto. Sono in particolare proibiti passamontagna, veli integrali, maschere o qualsiasi altro accessorio o capo d’abbigliamento destinato a nascondere il viso”.  La spettatrice velata è una turista del Golfo che per avere quel posto in prima fila col marito aveva prenotato molti mesi prima e pagato 231 euro (a testa). . Il ministero della Cultura francese ha annunciato che, dopo questo incidente, sarà diffusa una nuova circolare per ricordare il divieto, in Francia, di nascondere il volto nei luoghi pubblici. Chi trasgredisce rischia una multa di 150 euro e uno “stage di cittadinanza” per fare propri i valori della République. Finora, secondo l’”Observatoire de la laïcité”, sono state fatte un migliaio di multe, a circa 600 donne. In diversi casi la stessa persona è stata multata più volte.

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