Diaz, agente difende il collega Tortosa: “Lo state crocifiggendo, sospendete anche me”
Continua a far discutere il caso del poliziotto Fabio Tortosa, uno degli agenti che partecipò all’azione alla Diaz durante il G8 di Genova nel 2001 e che pochi giorni fa su Facebook ha dichiarato “o rifarei altre mille volte”. Dopo la presa di posizione delle autorità e la scelta dei suoi superiori di sospenderlo dall'incarico in attesa degli accertamenti, non sono mancati infatti i messaggi di stima a e sostegno da parte di altri colleghi. Tra di loro anche Diego Giovine, poliziotto in servizio alla polizia ferroviaria di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, e segretario aggiunto del sindacato di polizia Coisp. Sempre attraverso lo stesso social network il poliziotto difende il collega sospeso e senza mezzi termini attacca: "Stanno crocifiggendo il collega per una frase scritta su Facebook, alla faccia della democrazia. Certa politica fa proprio schifo… adesso sospendete anche me". Intervistato dal quotidiano Il Gazzettino, l'uomo ha poi spiegato: "Quello che ha detto il collega è criticabile e infatti lui stesso si è scusato. Ma il modo in cui è stato sospeso, in diretta televisiva, è scandaloso e non è degno di una democrazia".
"Prima ti sospendono e poi ti chiedono perché lo hai scritto. Credo sia un metodo squadrista e fascista" ha rincarato la dose Giovine, sottolineando: "Io sono un sindacalista e parlo in qualità di rappresentante dei lavoratori anche se Tortosa non è del mio sindacato. Sul suo caso doveva essere aperto un procedimento disciplinare interno, gli si doveva dare la possibilità di difendersi e poi, valutata la situazione si poteva procedere alla sospensione. Perché questo vuole la democrazia. Quello che è stato fatto nei suoi confronti invece è tipico dei regimi totalitari di Pinochet o Franco".
