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Deputati e senatori possono già festeggiare la pensione parlamentare: ecco perché

Anche andando al voto il 10 settembre, come proposto da Beppe Grillo, i parlamentari dell’attuale legislatura maturerebbero comunque il diritto alla pensione. Per impedirlo sarebbe necessario andare al voto al più tardi l’ultima domenica di agosto. Per questo motivo, dunque, gli eletti per la prima volta nel 2013 possono già festeggiare l’acquisizione del diritto alla pensione parlamentare.
A cura di Charlotte Matteini
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Solo pochi giorni fa, dal proprio blog, Beppe Grillo ha proposto le elezioni anticipate al 10 settembre per impedire che i parlamentari eletti per la prima volta nel 2013 maturassero il diritto alla pensione parlamentare, ovvero un assegno da circa 900 euro mensili erogabile al 65° anno d'età a scalare a seconda del numero di legislature completate. La battaglia contro i vitalizi e i privilegi parlamentari caratterizza il Movimento 5 Stelle sin dalla sua fondazione e numerose volte i parlamentari grillini si sono battuti in Aula per la cancellazione di determinate norme considerate inutili "prerogative". Nonostante al momento il parlamento stia vagliando il ddl Richetti per l'abrogazione definitiva dei vitalizi parlamentari passati e futuri e per l'implementazione del calcolo contributivo della pensione parlamentare di tutti gli onorevoli, Beppe Grillo chiede nuovamente di abbreviare la legislatura attuale nel caso in cui la proposta Richetti non dovesse essere approvata in tempi brevi. Ma c'è un ma: la proposta avanzata da Grillo non è percorribile e anche votando il 10 settembre, ovvero 5 giorni prima del traguardo dei 4 anni 6 mesi e 1 giorno che danno luogo al diritto alla pensione, i parlamentari maturerebbero lo stesso l'assegno.

Il motivo è presto spiegato: lo scioglimento delle Camere per andare al voto anticipato non pone fine alla legislatura, che rimane in vita in regime di prorogatio per l'ordinaria amministrazione fino alla prima riunione delle nuove Camere. L'ordinamento prevede che la riunione delle nuove Camere venga indetta entro venti giorni massimo dalla data delle elezioni e solitamente occorrono circa 2 settimane, giorno più giorno meno. Dunque, la data del 10 settembre è troppo ravvicinata a quella del 15 settembre, ovvero il giorno in cui i parlamentari della legislatura 2013 maturano il diritto alla pensione, e l'assegno verrebbe quindi acquisito da tutti, a meno che i singoli parlamentari non decidano di dimettersi prima. Per porre definitivamente fine alla legislatura in tempi utili bisognerebbe andare al voto entro fine agosto.

Anche qualora venissero rispettati i tempi dettati dal segretario del Pd Matteo Renzi per l'approvazione della nuova legge elettorale, ovvero entro il 7 luglio, e anche dovesse arrivare una crisi di governo entro la metà di luglio, non ci sarebbero i tempi tecnici per andare al voto ad agosto. La normativa infatti prevede che le elezioni anticipate debbano avvenire tra il 45° giorno e il 70° giorno successivo allo scioglimento delle Camere. Per questi motivi, quindi, non solo la proposta di Beppe Grillo appare impercorribile, ma dati alla mano è possibile sostenere che i parlamentari eletti per la prima volta nel 2013 possono già festeggiare l'acquisizione del diritto alla pensione anzitempo.

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