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Decreto Lavoro: sì della Camera, ora passa al Senato

Tensione in aula prima del voto finale con i deputati del Movimento 5 Stelle che hanno mostrato mani incatenate in segno di protesta. Poletti: “Maggioranza compatta”.
A cura di S. P.
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Via libera alla Camera del decreto legge Lavoro. Dopo la fiducia di ieri, il testo è stato approvato con 283 voti a favore, 161 contrari e un astenuto. Ora il provvedimento passa al Senato. Quello a Montecitorio è stato un sì arrivato tra le proteste dal banchi del Movimento 5 Stelle: durante le dichiarazioni di voto sul decreto legge i deputati del M5S hanno alzato le braccia incatenate in segno di protesta e hanno mostrato la scritta “schiavi moderni”.  La presidente Laura Boldrini ha ordinato la rimozione da parte dei commessi mentre il capogruppo del Pd Roberto Speranza ha criticato i colleghi del M5S che a suo dire avrebbero fatto questo “solo per una foto sul giornale, mentre noi stiamo dando 80 euro ai lavoratori”. “Ci vuole pazienza e tempo per abituarsi alla democrazia”, così ha continuato Speranza facendo riferimento al Movimento 5 Stelle. Il voto “dimostra la compattezza della maggioranza”,ha detto Giuliano Poletti, ministro del Lavoro. Secondo Poletti il Senato “farà correttamente il proprio lavoro. Si otterrà una buona soluzione”.

Battaglia a Palazzo Madama – “Nello spirito di lealtà voteremo il dl lavoro: ma diciamo da subito che al Senato il testo deve essere corretto”, così invece Nunzia De Girolamo che ha ribadito la posizione di Ncd nel corso delle dichiarazioni di voto. Per De Girolamo “il Dl Poletti va nella direzione giusta ma non ci convincono affatto le strambate delle ultime ore che hanno portato in Aula un testo completamente diverso da quello approvato dal Consiglio dei ministri, con modifiche che riportano ai tempi di una palude da noi tanto avversata. Facciamo tutto alla luce del sole ma il nostro mestiere è portare i nostri valori liberali in un governo che vuole essere riformista e liberale”.

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