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Ddl intercettazioni, obbligo di rettifica per testate online registrate: esclusi i blog

Passa la discussione sul Ddl Intercettazioni: obbligo di rettifica solo per i giornali online registrati, esonerati i blog. Si dimette la relatrice Giulia Bongiorno. Davanti a Montecitorio protestano le famiglie di Cucchi e Aldrovandi.
A cura di Daniela Caruso
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Approvato emendamento sulla modifica del ddl intercettazioni. Rettifica per giornali online, non per blog

L'emendamento del deputato Pdl Roberto Cassinelli in merito alla modifica dell'articolo 29 del ddl intercettazioni è stato approvato all’unanimità con il parere favorevole del Governo: il testo vieta la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta “udienza filtro”, nonché l’obbligo di rettifica per le testate online registrate, in un arco di tempo di 48 ore, come sancito dal comma 29 del ddl in questione. L’obbligo non è esteso ai blog. La rettifica sui contenuti non deve contenere alcun commento da parte di chi la espone e le intercettazioni non possono essere riportate nemmeno sotto forma di riassunto. I siti che non rispettano tali condizioni, rischiano pene severe, con sanzioni che possono anche sfiorare i 12 mila euro. L’avvocato Giulia Bongiorno ha lasciato l’incarico di relatrice in segno di protesta: per il legale si doveva almeno permettere di trascrivere il contenuto delle intercettazioni, fino allo svolgimento dell’udienza filtro. La deputata di Fli aveva già anticipato tale decisione durante una conferenza del Terzo Polo, svoltasi ieri. La Bongiorno è stata sostituita da Enrico Costa del Pdl.

C’è stato un vero e proprio di tira e molla riguardo la “norma anti-blog” che ha creato non poche discussioni  nell’arena mediatica e politica, anche tra esponenti dello stesso partito, in merito proprio al comma 29 del ddl, che apporta delle modifiche alla legge numero 47/1948, in materia di stampa e editoria. Un lungo iter che ha portato a modificare il ddl inizialmente approvato alla Camera, prima di arrivare alla “nuova soluzione” che vede i blog esonerati dall’obbligo di rettifica, a differenza dei giornali online registrati ai tribunali competenti. In una prima fase, infatti, la distinzione tra blog amatoriali, se così vogliamo chiamarli, e veri siti di informazione non era stata affatto delineata. Per l’Italia dei Valori la cosiddetta Legge Bavaglio è uno schiaffo alla democrazia e alla libertà di stampa”. A protestare contro il ddl intercettazioni, anche Wikipedia andata offline per dire no al ddl, che cala l'ombra della censura sul web, mettendo in discussione i principi base della condivisione delle notizie e dell'informazione come la libertà, la neutralità e la verifica dell'attendibilità dei contenuti postati dagli utenti, che continuamente li aggiornano.

Oggi pomeriggio si è svolta a Roma, in Piazza del Pantheon, una manifestazione contro il ddl intercettazioni: un presidio organizzato dalla Federazione Nazionale Stampa Italia, a cui a partecipato anche Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori. Stamattina le famiglie di Federico Altrovandi, Michele Ferrulli e Stefano Cucchi si sono riunite insieme, accomunate dalla scomparsa dei loro cari. Ilaria Cucchi, Patrizia Moretti, Lucia Uva e Domenica Ferulli si sono incontrate a Montecitorio anch’esse per protestare contro la Legge Bavaglio, definita come “Una legge che serve ai politici per nascondere”, portando con sé foto insaguinate delle persone che hanno tragicamente perso. Per Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, la proposta dell’udienza filtro è “una proposta ingannevole” che compoterà “un insopportabile e ingiustificabile black su come procede un’inchiesta”.

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