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David Bowie, Iggy Pop e Marc Bolan: le icone del rock in mostra a Bologna

Dal 1 settembre al 1 ottobre la galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna apre i suoi spazi alla fotografia di Masayoshi Sukita: il suo obiettivo ha immortalato un pezzo indimenticabile di storia del rock, da Marc Bolan a Iggy Pop, fino a David Bowie.
A cura di Federica D'Alfonso
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Watch That Man I (®Photo by Sukita)
Watch That Man I (®Photo by Sukita)

L’album "Heroes" è universalmente riconosciuto come uno dei più rivoluzionari della storia del rock. Chiunque, almeno una volta, ha osservato affascinato l’etereo viso di David Bowie immortalato sulla copertina. Pochi sanno però che dietro quello scatto che cela un autentico pezzo di storia della musica, si nasconde anche uno dei nomi più famosi della fotografia. Si tratta di Masayoshi Sukita, al quale la galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna dedica una personale unica nel suo genere che aprirà al pubblico il prossimo 1 settembre. "Masayoshi Sukita: Icons" ripercorre la carriera artistica del fotografo di Nogata attraverso le immagini di tre icone leggendarie della musica pop: Marc Bolan, frontman dei T-Rex, Iggy Pop e David Bowie.

Nato in Giappone nel 1928, Sukita si diploma al Japan Institute of Photography e inizia a lavorare fin da subito come fotografo professionista. Dalla fine degli anni Sessanta però inizia ad appassionarsi alle allora nascenti sottoculture partecipando, nel 1969, anche al leggendario Festival di Woodstock. Ma è a Londra che inizia l’avventura che lo porterà ad essere spettatore, attraverso il suo obiettivo, di alcuni dei fenomeni culturali più importanti degli anni Settanta: incontra e fotografa Marc Bolan e il suo gruppo, i T-Rex, considerati da molti come i padri fondatori del "glam rock".

Ma, nonostante la sua carriera si indirizzi verso soggetti provenienti dall’ambiente musicale, la sua fotografia non può essere definita banalmente "fotografia rock": con il suo obiettivo Sukita realizza classici senza tempo, che ancora oggi restano nell’immaginario collettivo come i simboli di un’epoca. Come l’unico e indimenticabile David Bowie.

Il sodalizio artistico con David Bowie

A Day In Kyoto 2 - Hankyu Train (®Photo by Sukita)
A Day In Kyoto 2 – Hankyu Train (®Photo by Sukita)

L’archivio di Masayoshi Sukita su Bowie è probabilmente uno dei più importanti di quelli che riguardano l’artista londinese. Sebbene il suo lavoro sia noto soprattutto per gli scatti che illustrarono la copertina dell’album "Heroes", in pochi sanno che la collaborazione tra Bowie e Sukita si è negli anni trasformata in un rapporto di amicizia che ha dato vita a un vero e proprio sodalizio artistico. I due si incontrano nel 1972, quando il fotografo arriva a Londra per lavorare ad un altro grande progetto con Marc Bolan e i T-Rex. Sukita non conosce Bowie, ma decide comunque di andare ad un suo concerto perché irresistibilmente attratto dal cartellone di "The Man Who Sold the World" che lo promuoveva. Una volta lì, Sukita ebbe l’illuminazione: "Vedere David Bowie sul palco aprì i miei occhi al suo genio creativo. Lo osservavo mentre si esibiva insieme a Lou Reed, ed era così potente, Bowie era diverso da tutti gli altri: aveva qualcosa di speciale, che capii di dover fotografare".

Lui si muoveva in continuazione, cambiava espressioni, voleva esprimere la sua energia, io ci vedevo anche un pizzico di follia, di surrealismo. Gli mandai una ventina di scatti, e segnai i tre che preferivo. Un giorno mi chiamò e mi chiese una di quelle foto. Non sapevo ancora che sarebbe diventata la copertina di "Heroes".

Lo stesso anno in cui esce "Heroes" il mondo musicale accoglie un altro grande capolavoro: "The Idiot", di Iggy Pop. Anche lui diventa protagonista dell’obiettivo di Sukita, che con le immagini in mostra presso ONO Arte Contemporanea, completa il suo personalissimo racconto di un’epoca tanto complessa quanto affascinante.

ONO Arte Contemporanea: arte e cultura pop a Bologna

ONO Arte Contemporanea è un progetto culturale affascinante, basato sull'idea che una galleria d’arte debba riuscire a raccogliere un pubblico molto più vasto e variegato. Per questo le sue mostre, allestite in uno spazio che si sviluppa su diversi livelli, sono prevalentemente di fotografia e sono incentrate soprattutto sulla musica, la moda e, in generale, su tutte quelle icone che hanno influenzato la cultura popolare dagli anni Sessanta ai giorni nostri: prima di Masayoshi Sukita, la ONO Arte Contemporanea ha portato in Italia fotografi importantissimi come Leo Matiz e raccontato la sua amicizia con Frida Kahlo, o come Lee Jaffe, che ha restituito al mondo uno dei ritratti più affascinanti dell’artista Jean-Michel Basquiat.

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