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Crotone: ragazza di 22 anni uccide la madre soffocandola con un sacchetto di plastica

L’omicidio nel quartiere “Poggio Pudano”. Sembra che la madre della ragazza soffrisse da tempo di una grave malattia.
A cura di Davide Falcioni
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Orrore a Crotone, in Calabria, dove Federica Manica, una ragazza di 22 anni, ha ucciso la madre – Giovanna Salerno, 48 anni – soffocandola con una busta di plastica: la tragedia si è consumata a casa delle due donne, nel quartiere "Poggio Pudano", e probabilmente la causa scatenante è stata una violenta lite. La giovane è stata arrestata dai carabinieri, avvisati dal marito della vittima cui la giovane, al rientro dell'uomo a casa, ha confessato l'omicidio: la signora Salerno è stata trovata riversa, ormai senza vita, sul letto della sua camera con accanto una busta di plastica azzurra. La ragazza è stata condotta nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri, dove attualmente è sottoposta ad interrogatorio da parte del pubblico ministero di turno della Procura di Crotone.

Sono ancora ignote le ragioni dell'efferato delitto. La donna morta sembra soffrisse di una grave malattia che da tempo non le permetteva più di uscire di casa e l'aveva fatta sprofondare nella depressione. La ragazza è figlia unica. Ai carabinieri è apparsa in stato di choc ed avrebbe balbettato frasi sconnesse. Stando a quanto sostengono i militari, la giovane non aveva mai manifestato segni di squilibrio ed avrebbe avuto con i genitori un rapporto assolutamente normale. Sempre secondo le prime notizie fornite dagli uomini dell'arma, la famiglia in cui è maturato l'omicidio non avrebbe presentato particolari problematiche, economiche o di altro tipo. Neanche il marito della vittima, al momento, avrebbe fornito particolari utili per capire il movente dell'omicidio. Sul luogo del delitto sono a lavoro i carabinieri della compagnia di Crotone coordinati direttamente dal comandante provinciale Salvatore Gagliano.

E proprio Gagliano, a proposito della tragedia familiare, ha detto: "Lacera il cuore parlare di una tragedia familiare che ha coinvolto una ragazza di 22 anni, che va considerata vittima come la madre. Una vicenda che, sotto il profilo della causa scatenante, trova le sue radici nella solitudine. Una solitudine che può portare anche a gesti estremi. La tragedia – ha aggiunto l'ufficiale – si è consumata in una famiglia normalissima che non ha fatto mai parlare di sé ed in cui tra le due donne, madre figlia, esisteva un rapporto simbiotico. Tanto che Federica Manica, diplomata da un anno e mezzo, aveva di deciso di rimanere a casa accanto alla madre, affetta da una patologia importante ma non terminale, e, per giunta, senza chiedere aiuto a nessuno. Una tragedia della solitudine accentuata da un'ulteriore circostanza: Giovanna Salerno usciva raramente da casa e la figlia ancor meno".

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